In attesa che F2i sciolga le riserve sul da farsi in merito alla cessione della propria partecipazione in Metroweb, pari al 53% del capitale della fiber company milanese, il presidente di Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini non solo ha “blindato” il 46% in capo alla Cassa attraverso il Fondo Strategico Italiano, ma annuncia un “rafforzamento” nel capitale. E manda un messaggio all’azionista di maggioranza, F2i per l’appunto, auspicando un’analoga contromossa.
“Siamo pronti come azionista ad aumentare la dotazione di capitale di Metroweb sperando che vi concorra anche l’azionista di maggioranza”, ha detto Bassanini. “La nostra quota non è in vendita, poi F2i farà le proprie valutazioni. Noi faremo comunque la nostra parte come azionista di minoranza”. Sull’ipotesi di un passaggio di proprietà della quota di F2i a Telecom Italia o a Vodafone – le due compagnie che si sono candidate a entrare in campo – e più in generale sull’ingresso di un “pool” di aziende nell’azionariato – ma su questo fronte i vertici di Telecom Italia hanno già chiarito di non essere disposti all’idea di un “condominio” – Bassanini ha sottolineato che “la società deve essere messa nelle condizioni di investire molto, miliardi, nel potenziamento delle nuove reti”. E dunque “i migliori azionisti – ha puntualizzato – sono quelli pronti ad accelerare in maniera consistente gli investimenti”.
Sulla decisione di F2i resta per il momento il più totale riserbo, anche se fonti vicine all’azienda indicano nel primo trimestre 2015 la “deadline” per l’esame delle offerte e la relativa decisione sulla base dei business plan relativi agli investimenti in fibra da parte delle telco interessate e anche del prezzo per rilevare la quota di maggioranza in toto o in parte. Le stime degli analisti in merito al valore di Metroweb si orientano attorno ai 400 milioni di euro e F2i potrebbe anche decidere di vendere “gradualmente” la propria quota con l’obiettivo di massimizzarne il valore. Lo stesso Bassanini ha auspicato che l’operazione Metroweb si concluda entro il prossimo gennaio, perché “è una priorità assoluta accelerare gli investimenti in infrastrutture di telecomunicazione. E la fibra ottica è fondamentale e assicura sufficiente velocità e stabilità di accesso”.
Intanto secondo quanto risulta al Sole 24Ore F2i avrebbe inviato una lettera a Telecom Italia e Vodafone in cui oltre a ringraziare per l’interesse manifestato ha ricordato gli impegni contrattuali con altri soggetti presenti nel capitale della società, mantenendo la porta aperta al dialogo. L’Ad del fondo Renato Ravanelli sarebbe intenzionato a convocare le due telco subito dopo Natale per un approfondimento sui rispettivi progetti industriali. I tempi si fanno stretti anche in vista del decreto in arrivo per l’utilizzo dei benefici fiscali, che dovrebbe fissare al 31 gennaio prossimo il termine entro cui presentare i piani di investimento nelle aree in cui realizzare i collegamenti Fiber to the building o Fiber to the home, in aggiunta a quelli già programmati.