I DATI

Agenda digitale, l’Ue boccia l’Italia su e-commerce e uso di Internet

Secondo il Digital Agenda scoreboard soltanto il 56% degli italiani utilizza abitualmente il web, contro una media Ue del 72% e un obiettivo comunitario del 75% entro il 2015. Male il commercio elettronico, che resta fermo al 20%

Pubblicato il 05 Gen 2015

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Italia bocciata in Europa per utilizzo di Internet e per diffusione dell’e-commerce. Il Paese fa parte del gruppo di coda dei paesi Ue nell’utilizzo di Internet, in compagnia di Grecia, Bulgaria e Romania: se la media europea è del 72%, nel nostro paese le persone tra i 16 e i 74 anni che nel 2013 navigavano online erano il 56%, con un umento contenuto, del 2%, rispetto all’anno precedente. Sono i dati Ue dell’ultimo Digital Agenda scoreboard. Una fotografia che ritrae l’Italia ancora lontana dagli obiettivi dell’agenda digitale euroepa, che fissano nel 75% la percentuale della popolazione che entro il 2015 dovrebbe utilizzare regolarmente internet almeno una volta alla settimana.

Così, nonostante l’andamento negli ultimi tre anni sia in costante aumento, nel confronto con i principali paesi europei il nostro paese rimane fanalino di coda con un distacco di oltre 30 punti percentuali rispetto al Regno Unito.

E la situazione rimane critica sul fronte del commercio elettronico, dove gli obiettivi indicati dall’Agenda prevedono che nel 2015 almeno il 50% della popolazione tra i 16 e i 74 anni utilizzi la rete per acquistare beni e servizi, come ricorda lo studio Italia connessa 2014. Ma i dati della Commissione Europea evidenziano che in Italia questo valore si è attestato intorno al 20%.

Inoltre, seppure in crescita, l’evoluzione dell’Italia negli ultimi anni è stata abbastanza lenta passando dal 12% del 2010 al 20% nel 2013. Nello stesso periodo la quota degli acquisti online del Regno Unito è del 77%, quella della Germania del 69% della Francia del 59%. La Spagna fa meglio dell’Italia con il 32%.
Anche per quanto riguarda le imprese gli obiettivi dell’Agenda digitale sono abbastanza impegnativi se si considera che all’orizzonte 2015 richiede che almeno il 33% delle imprese (con 10 e più addetti) effettui acquisti in rete per un importo superiore all’1% degli acquisti totali. Per le imprese italiane, questa percentuale è pari al 15% al 2013.

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