Aprire a tutti gli operatori di Tlc il traffico generato dal
Sistema di controllo satellitare della pesca degli apparati blue
box installati sulle imbarcazioni. Lo accomanda l'Antitrust in
una segnalazione inviata al ministro delle Politiche agricole,
secondo quanto si legge sul bollettino settimanale.
Il Sistema di controllo satellitare era stato istituito sulla base
delle indicazioni contenute nelle direttive comunitarie e
predisposto da Telecom Italia, quale vincitrice della gara
d'appalto concorso indetta dall'amministrazione competente
nel 2000.
“Inizialmente – ricorda l'Antitrust – era previsto che i
costi del traffico generato dalle singole blue box installate sulle
unità da pesca, nonché i costi di installazione e di manutenzione
ordinaria e straordinaria, fossero interamente a carico
dell'amministrazione; il sistema è stato predisposto in modo
da consentire la fornitura del traffico satellitare a un unico
rivenditore, connesso con la stazione satellitare terrestre del
Fucino operata dalla stessa Telecom Italia”.
Ora però, a seguito delle modifiche introdotte con i decreti del
ministero delle Politiche Agricole del10 novembre 2004 e del 1°
luglio 2006, i costi del traffico e della manutenzione delle blue
box sono stati trasferiti agli armatori delle unità da pesca.
Il sistema non è stato modificato in modo tale da consentire
l'offerta di tali servizi satellitari da parte di tutti gli
operatori interessati. Per questo l'Autorità, nel sottolineare
che “i servizi satellitari tramite blue box rientrano a pieno
titolo nell'ambito dei servizi di comunicazione elettronica la
cui fornitura è pienamente liberalizzata”, indica
l'opportunità che “venga consentito a tutti gli operatori
del settore interessati di accedere al sistema di controllo
satellitare della pesca al fine di poter rivendere il traffico
satellitare generato dalle blue box e gestito tramite la stazione
terrestre del Fucino”.