La velocità media di connessione registrata nel terzo trimestre 2014 in Italia è di 5,5 Mbps, in lieve diminuzione, del 4,5%, rispetto al trimestre precedente, ma in aumento del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il picco di velocità media di connessione raggiunto tra luglio e settembre è pari a 25,3 Mbps, in aumento del 36% rispetto allo stesso periodo del 2013, e in diminuzione del 4,2% rispetto al secondo trimestre 2014.
Quanto all’adozione della banda larga, le connessioni cioè superiori ai 4 Mbps, in Italia è aumentata del 22% in un anno, raggiungendo il 60%: Ma rispetto al trimestre precedente, si registra una diminuzione del 7,3%. Più difficile la situazione per l’high broadband: anche nel Q3 2014 Italia, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Sud Africa rimangono gli unici Paesi a non registrare tassi di adozione dell’high broadband al di sopra del 10%. “Nel trimestre in esame l’adozione di high broadband in Italia registra una forte diminuzione del 20% rispetto al trimestre precedente, e una crescita del 58% rispetto allo stesso periodo del 2013. A oggi il 5,3% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps. Rispetto all’adozione del 4K, infine, l’Italia scende dal 41esimo al 42esimo posto a livello mondiale, e registra solo il 2,1% delle connessioni superiori ai 15 Mbps, con un aumento del 57% rispetto allo stesso periodo del 2013 ma una diminuzione di 16% rispetto al secondo trimestre 2014.
Sono i dati riferiti all’Italia pubblicati nel rapporto sullo stato di Internet relativo al terzo trimestre 2014 pubblicato da Akamai, azienda che fornisce servizi cloud per l’erogazione sicura e ottimizzata di contenuti online e applicazioni di business.
“Solo considerando la quantità di nuovi dispositivi connessi e di novità relative alla smart home annunciate durante CES 2015 è possibile rendersi conto che i consumatori oramai adottano e si aspettano sempre di più dalla tecnologia connessa e dei relativi servizi – afferma David Belson, autore del rapporto, commentando le tendenze globali emerse dallo studio – I trend di forte crescita anno su anno registrati da questo rapporto mostrano come Internet stia evolvendo per rispondere alle crescenti esigenze della nostra vita interconnessa”.
Quanto appunto alle tendenze generali, per il secondo trimestre consecutivo la velocità di connessione media globale è rimasta al di sopra della soglia broadband dei 4 Mbps – affermano da Akamai – Tuttavia, nel terzo trimestre 2014, la velocità media rilevata è stata di 4,5 Mbps, in calo del 2,8% rispetto al trimestre precedente. “Sei dei primi 10 paesi – si legge sul rapporto – hanno evidenziato un incremento della velocità media di connessione e tutti sono rimasti ben al di sopra della soglia convenzionale high broadband di 10 Mbps. Fra i paesi che hanno mostrato una crescita rispetto al trimestre precedente, Singapore ha registrato l’incremento maggiore (+18%, pari a 12,2 Mbps). La crescita minore si è registrata in Giappone (15 Mbps) con un incremento dello 0,8% rispetto al secondo trimestre. Anche l’Irlanda ha registrato una crescita superiore al 10% (13,9 Mbps). Su base annua, l’aumento della velocità di connessione è stato registrato in 129 paesi, con tassi di incremento variabili dal 150% del Jersey allo 0,2% dell’Ecuador (3,6 Mbps)”.
Anche il picco di velocità media ha registrato un lieve declino nel terzo trimestre (-2,3% pari a 24,8 Mbps), mentre globalmente, l’adozione high broadband (>10 Mbps) è diminuita dello 0,5% nel terzo trimestre, dopo aver fatto registrare forti crescite nei trimestri precedenti. Un quadro in cui il tasso di adozione broadband globale (>4 Mbps) ha toccato il 60%, con un incremento dell’1% rispetto al secondo trimestre 2014.
Sul versante della cybersecurity, nel terzo trimestre 2014 Akamai ha osservato attacchi originati in 201 paesi unici, in crescita rispetto ai 161 del secondo trimestre e più in linea con i 194 del primo. La massima concentrazione di attacchi (50%) viene dalla Cina, quasi il triplo rispetto agli Stati Uniti. Mentre l’Italia è responsabile dello 0.6% degli attacchi generati.
Spostando l’attenzione su IPv4 e IPv6, “l’Italia – spiegano da Akamai – rimane in nona posizione nella top ten globale, nonostante una diminuzione del 3,3% rispetto al trimestre precedente (Q2 2014) e una diminuzione del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Q3 2013), assestandosi a poco più di 18 milioni e mezzo di indirizzi connessi (18.620.207).
Considerando infine la connettività mobile, per la quale lo studio ha preso in considerazione i dati provenientei da 54 Paesi nel mondo, la Corea del Sud continua a registrare la più alta velocità media di connessione mobile, in crescita da 15,2 a 18,2 Mbps trimestre su trimestre. Nel trimestre in esame, in Italia la velocità media di connessione mobile si attesta sui 4,8 Mbps con picchi medi di 36Mbps.