Gaffe del colosso cinese di internet Tencent, costretto a scusarsi per aver inondato la Rete della super potenza asiatica di bandiere statunitensi. Secondo un’animazione che aveva lo scopo di commemorare il Martin Luther King Day, per tutta la giornata di lunedì ogni volta che gli utenti del sistema di messaggistica WeChat hanno digitato le parole “diritti umani” si sono visti sventolare la bandiera a stelle e strisce sul display.
Il servizio non avrebbe dovuto superare i confini degli Stati Uniti, ma qualcosa è andato storto: un errore tecnico ha diffuso l’animazione a parecchi utenti oltre confine, inclusi gli internauti cinesi. “Chiediamo scusa a tutti. Il processo di internazionalizzazione non è semplice, ma ce la metteremo tutta” ha fatto sapere la compagnia tramite un comunicato intitolato “Una spiegazione”.
Intanto la macchina della censura cinese lavora incessantemente: è di oggi la notizia di 133 account di Wechat, chiusi per “distorsione della storia cinese e del Pcc”. Lo riferisce l’ agenzia di Stato Xinhua, secondo quanto riportato martedì dalla Cyberspace Administration. L’ accusa è di “violazione della legge”, di “disobbedienza ai valori socialisti” e di “grave disturbo dell’ordine online”. L’amministrazione cinese ha messo a disposizione un numero di telefono e un sito Internet tramite i quali tutti i cittadini possono denunciare usi scorretti degli account online.