“Le possibili opzioni con riferimento alla controllata verranno esaminate nel contesto della pianificazione industriale del Gruppo”. Lo si legge in una nota di Telecom Italia che fa il punto sulle indiscrezioni che ieri parlavano di un probabile delisting della controllata, dopo il fallimento dell’asta per la valorizzazione dei multiplex di Persidera. “Come già in passato – continua il comunicato – ogni decisione sarà assunta d’intesa con il management e gli organi sociali di Telecom Italia Media, in maniera trasparente e nel pieno rispetto delle regole di mercato oltre che degli interessi di tutti gli azionisti. Resta che, allo stato, nessuna determinazione è stata assunta”.
Intanto si moltiplicano i commenti degli analisti sul caso, dopo che il titolo di Telecom Italia Media ha registrato a piazza affari in apertura di contrattazioni un incremento del 7%. Secondo Banca Akros lo scenario del delisting sarebbe altamente credibile, dal momento che l’asta per i 5 multiplex di Persidera (controllata per il 70% proprio da T.I.Media) è stata interrotta dopo che non ha suscitato negli investitori un interesse adeguato o offerte che potessero essere appetibili per i venditori.
Il controllo della basse frequenze, notano da Akros, vale di più per una telco che per un broadcaster, e il costo di un delisting sarebbe irrilevante per Telecom Italia, che controlla il 78% della capitalizzazione di mercato dell’azienda. Akros nota che – in ogni caso – sia nell’ipotesi di offerta cash sia in azioni, Telecom potrebbe offrire un premio sul prezzo del titolo, che è sceso molto negli ultimi dodici mesi. Secondo gli analisti di Equita, inoltre, il business di Persidera – Ti Media “essendo infrastrutturale, può restare nel perimetro di Telecom, in assenza di valorizzazioni congrue”.
