Facebook, parte la crociata contro le notizie-bufala

Il social network decide di avvalersi delle segnalazioni degli utenti per “penalizzare” i post che riportano fatti non veri, che inizieranno a essere “segnalati”. E si scatena il dibattito sull’efficacia della misura

Pubblicato il 21 Gen 2015

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Le notizie false, o quelle “esca”, che vengono pubblicate per invitare gli utenti a cliccare e a generare traffico sul altri siti, inizieranno a essere segnalate su Facebook con un “alert” che metterà in guardia il popolo del web da eventuali truffe. In questo modo il social network ha deciso di dichiarare guerra alle “notizie bufala”, con l’intenzione di ridurne la diffusione.

Il meccanismo sarà basato sulle segnalazioni degli stessi utenti, che potranno così indicare da quali link sarà meglio stare alla larga per non perdere tempo.

La decisione del social network fondato da Mark Zuckerberg arriva come conseguenza dell’intenzione che era già stata manifestata ad agosto, quando il management della piattaforma aveva deciso di voler prendere di mira i messaggi postati con l’unico obiettivo di attirare click, tra titoli esca e articoli senza nessun contenuto informativo. In quell’occasione la decisione era stata quella di penalizzare, in termini di visibilità i “click bait”, i post cioè con titoli accattivanti me privi di contenuti.
Già da tempo Facebook aveva preso contromisure anche contro i contenuti pornografici e quelli che incitano alla violenza, anche questi affidati alla segnalazione degli utenti.

Tra i generi di posto che il social network ha deciso di prendere di mira ci sono quelli che recitano “clicca per vincere una fornitura a vita di caffè”, oppure “uomo avvista dinosauro”.

Una contromisura che nasce dalla constatazione che “Le storie che contengono truffe, o notizie volutamente fuorvianti, sono segnalate due volte e mezzo di più rispetto ai link ad altre notizie”, sottolinea Erich Owens, ingegnere della piattaforma.
Ma sulla nuova scelta di Facebook si è già scatenato il dibattito sul web, con gli utenti che spesso manifestano la propria perplessità rispetto agli usi distorti a cui il nuovo strumento si potrebbe prestare: Il rischio, sottolineano gli scettici, è che alcune notizie possano essere segnalate come “bufale” da chi non è d’accordo nel merito e vuole così “depotenziarle”

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