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Catania: “Oettinger sbaglia, la web tax non risolve il gap di competitività”

Il presidente di Confindustria Digitale contrario all’ipotesi di tassare gli Ott paventata dal commissario Ue: “Investimenti, formazione e mercato unico le leve di rilancio”. E sottolinea: “Necessario rivedere i principi della fiscalità internazionale eliminando le attuali asimmetrie”

Pubblicato il 21 Gen 2015

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“Non è certamente tassando le imprese che fanno innovazione che si risolve il problema de gap di competitività tra l’Europa e gli Stato Uniti o altri Paesi”. Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, commenta a CorCom l’annuncio del commissario Ue all’Economia digitale, Günther Oettinger, circa l’intenzione di introdurre forma di tassazione per gli over the top. “Sono d’accordo sulla necessità di creare un mercato realmente competitivo – evidenza Catania – Ma questo obiettivo si raggiunge lavorando su tre fronti: investimenti, formazione e mercato unico digitale.”.

Come evidenziato anche in un’audizione alla Camera, Catania si dice dunque contrario a soluzioni tipo web tax o bit tax che si tradurrebbero semplicemente in un ulteriore onere per le imprese digitali e in potenziali barriere d’ingresso per le aziende che volessero sperimentare nuovi modelli di business basati sul web e sulla raccolta dei dati. “E’ necessario invece – spiega – rivedere i principi generali su cui si fonda la fiscalità internazionale, in modo da raggiungere un maggior e più efficace coordinamento fra i governi sulle politiche tributarie, trovare soluzioni ispirate a criteri di equità della tassazione eliminando disparità di trattamento e rimuovendo ostacoli allo sviluppo dell’economia digitale”.

Il commissario Oettinger ha annunciato che la Commissione europea sta prendendo in considerazione di imporre una tassa sulle Internet companies americane come parte delle misure per il Mercato unico digitale.

Oettinger ha dichiarato che l’Europa è oggi relegata al ruolo di “perdente” nell’industria dell’information technology ma la situazione potrebbe essere ribaltata favorendo gli investimenti e creando un ambiente competitivo con pari condizioni per tutte le aziende attive nel digitale. Il commissario Ue ha anche sottolineato l’importanza di mantenere la leadeship europea nel settore automobilistico, che pure sembra destinato a radicali trasformazioni ad opera delle Internet companies.

“La tassazione è una possibilità ma non abbiamo ancora preso una decisione”, ha detto Oettinger riguardo al piano dell’Ue sul Mercato unico digitale. Come noto, la Commissione europea annuncerà il piano completo entro maggio. Ma alla domanda se Google potrebbe essere tassata perché mostra contenuti protetti da copyright, Oettinger ha risposto di sì.

La realizzazione del Mercato unico digitale viene considerata fondamentale dalla nuova Commissione europea per rilanciare l’economia dell’Ue. “Ventotto mercati frammentati non aiutano gli investimenti, le startup, l’occupazione e nemmeno i consumatori”, ha osservato Oettinger. Riguardo alle aziende di tecnologia straniere, “se sono attive sul nostro mercato europeo, abbiamo degli strumenti per garantirci che agiscano nel rispetto delle nostre regole”, ha indicato il commissario.

Oettinger ha criticato le aziende americane che entrano in Europa “investendo in Stati membri con un basso livello di protezione dei dati e estraendo poi tutti i dati che possono nell’intera Ue”. La soluzione è creare un unico set di regole europeo che governi la protezione dei dati personali.

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