I due advisor che seguiranno per Telecom Italia lo sbarco sul mercato delle torri di trasmissione saranno Deutsche Telekom e Banca Imi. Ad anticiparlo è l’agenzia di stampa Bloomberg, secondo la quale la conclusione dell’iter che porterà alla quotazione in borsa dell’asset si dovrebbe concludere entro giugno.
Nel frattempo all’interno del gruppo sarebbe già stata creata una divisione ad hoc, e sarebbero state individuate le 10.200 torri destinate a finire sul mercato, sul totale di 15mila possedute dal gruppo. A oggi le torri, di cui il valore stimato si aggira attorno al miliardo di euro, fanno parte della funzione Operations di Telecom Italia guidata da dicembre da Giuseppe Roberto Opilio
A novembre Telecom aveva ceduto per 900 milioni le 6.480 antenne di Tim Brasil agli americani di American Tower, mentre per gli asset italiani, che farebbero parte di un consolidamento più ampio dell’intero settore, dopo l’ipo delle infrastrutture di trasmissione di Rai Way e quello in dirittura di arrivo di circa 6mila torri Wind, il management ha preferito attendere qualche mese in più, per avere a disposizione tutti gli elementi per prendere una decisione.
Proprio il buon risultato dell’Ipo di Rai Way avrebbe convinto il management di Telecom a scegliere la soluzione della quotazione in borsa delle proprie torri. Come lavori preliminari è stato necessario completare la ricognizione delle 10.200 torri, quelle cioè che non sono in co-hosting con altri operatori, e costituire una divisione ad hoc che conta su circa 50 addetti, in attesa di dare vita alla newco e la processo autorizzativo di scorporo del ramo d’azienda, su cui – ricostruiva nelle scorse settimane il Corriere della Sera – lavora lo studio d’Urso Gatti Bianchi.