Dalla capacità di mettere in contatto le persone ovunque alla connettività diffusa. I paradigmi delle telecomunicazioni sono in una continua e quasi inarrestabile evoluzione, al punto che è quasi difficile prevedere con esattezza le declinazioni di domani. Ma lavorare sul presente in modo dinamico, permette di preparare il terreno alle innovazioni future. È questa la filosofia di Nokia Networks che degli ecosistemi per le tlc fa da sempre il suo core business e che ora punto a portare sul cloud.
La divisione più profittevole di Nokia dal 2011 ha deciso di focalizzarsi solo sul mondo delle reti radiomobili. Un modo anche per portare avanti l’eredità della divisione Devices and services, ora ceduta a Microsoft, che della connettività mobile ha fatto per anni la sua bandiera e di cui è stata per tanto tempo pioniera. Adesso però c’è una differenza sostanziale: non si tratta più di connettere solo la gente (come recitava il vecchio claim dell’azienda finlandese “Connecting people”): l’obiettivo è connettere oggetti, dispositivi e persone.
Le previsioni sono impressionanti: “Nel 2025 saranno circa 50 miliardi gli apparati connessi alla Rete”, spiega Massimo Mazzocchini, country director di Nokia Networks Italia. L’azienda stima che nel 2020 ci sarà 1 gigabyte di traffico per utente al giorno che le reti dovranno essere in grado di gestire. “Per questo serviranno architetture capaci di sopportare questo enorme flusso di dati in maniera sostenibile, ma anche profittevole per gli operatori Telco”, precisa Dario Boggio Marzet, head of Thechonology di Nokia Newtorks per il Sud Est Europa.
La società finlandese per le reti punta sempre più sulle nuove tecnologie, a partire proprio dall’Lte, ma è convinta che nel prossimo futuro il modello di traffico cambierà radicalmente e la Rete diventerà “user-centric”, ossia in grado di offrire il servizio di cui ogni utente a bisogno in uno specifico momento. “Questo significa che dovrà diventare dinamica, ma anche scalabile e capace di permettere l’introduzione di nuovi servizi in brevissimo tempo”, spiega Boggio Marzet.
Per questo, dopo l’annuncio qualche mese fa, di una soluzione di virtualizzazione delle funzioni di rete mobile (Nfv), ora Nokia Networks è pronta per il prossimo passo: il Telco cloud. “Il 2015 sarà un anno decisivo per la commercializzazione di questi servizi”, spiega Mazzocchini.
Il Telco cloud è infatti una delle nuove direttrici tecnologiche attorno alle quali si definiranno nuovi standard e progetti di sviluppo dei diversi player del settore.
L’obiettivo è applicare il principio della suddivisione fra hardware e software pure nel mondo delle tlc per permettere a tutti gli operatori di condividere gli stessi standard di prestazioni e adattarli alle applicazioni telefoniche personalizzate, con notevoli vantaggi in termini di prestazione e con l’affidabilità di un sistema cloud dedicato che gira su datacenter specializzati.