SPAZIO

Asi nella storia delle Tlc: realizzata la prima videoconferenza a 40-50 Ghz

L’esperimento è stato possibile grazie al satellite Esa Alphasat. Il presidente Roberto Battiston: “L’Italia si conferma leader nelle Tlc satellitari”

Pubblicato il 04 Feb 2015

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La prima videoconferenza via satellita a 40-50 Ghz è stata realizzata dall’Asi, tramite il satellite Alphasat (nella foto). Una bandierina piantata in un territorio finora inesplorato, che consente all’Agenzia spaziale italiana di “entrare nella storia delle telecomunicazioni civili”. “La frequenza più alta – spiega l’Asi, che sottolinea come finora le frequenze utilizzate dai satelliti commerciali di telecomunicazioni per gli usi più comuni, a partire da quelli televisivi, arrivano fino a un massimo di circa 30 GHz (banda Ka) – permette l’utilizzo di una banda più larga, con un doppio vantaggio: scambiare molte più informazioni e contemporaneamente ridurre nelle dimensioni sia gli apparati a terra sia a bordo del satellite”.

L’esperimento è stato condotto a Roma nella sede della Space Engineering, contraente Asi, e ha coinvolto le basi di terra dell’Agenzia Spaziale Italiana a ‘Tito Scalo’ a Potenza ed a Spino d’Adda a Cremona, che si sono reciprocamente scambiate il segnale, ritrasmesso tramite il payload Aldo Paraboni sul satellite Alphasat dell’Esa.

“Ancora una volta – commenta Roberto Battiston, presidente dell’Asi – l’Italia si conferma allo stesso tempo leader e pioniere in uno dei campi più strategici, da sempre, delle applicazioni satellitari: le telecomunicazioni. È stata sperimentata una innovativa possibilità di comunicazione, ricchissima di potenziali sviluppi”. “Nessuno, per lo meno in campo civile, aveva prima creduto in questa particolare modalità, a causa delle difficoltà di propagazione del segnale attraverso l’atmosfera. Con l’esperimento – sottolinea Battiston – si è dimostrato il contrario”.

“Il programma in banda Q/V dell’Asi –spiega Enrico Russo, responsabile dell’unità Telecomunicazioni e Applicazioni Integrate dell’Asi – è il primo passo verso l’uso delle frequenze a 40/50 GHz nei sistemi commerciali di telecomunicazione satellitare, nonché un contributo essenziale alla ricerca scientifica sulla propagazione in aree geografiche sempre più vaste”.

La sperimentazione e validazione delle frequenze in banda Ka/Q/V (20-30, 40-50 GHz) per l’uso nel campo delle telecomunicazioni satellitari, concludono dall’Asi in una nota – è parte del payload Aldo Paraboni, a bordo del satellite dell’Esa Alphasat e rappresenta il “segmento spazio” di un programma dell’Agenzia Spaziale Italiana.

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