INTERNET PUBBLICO

Net neutrality, tutti i retroscena della decisione di Tom Wheeler

Ecco come Barack Obama ha abbracciato la visione delle web companies sulla riclassificazione della banda larga spingendo il presidente della Fcc a proporre regole forti pro-net neutrality

Pubblicato il 06 Feb 2015

wheeler-140219185052

La decisione del presidente della Fcc Tom Wheeler di riclassificare la banda larga come servizio pubblico è stata fortemente influenzata dal diretto intervento del presidente americano Barack Obama a favore della net neutrality e di una regolazione “forte” del broadband. Obama aveva detto lo scorso novembre che Internet deve essere governato come una utility con regole tali da costringere i provider della banda larga a trattare tutto il traffico in modo uguale.

Le parole di Obama nascono sia dalle personali posizioni del presidente (che fin dalla sua elezione nel 2008 aveva detto che avrebbe affrontato la questione della net neutrality) sia da un intenso lavoro di lobby a favore dell’open Internet che si è svolto intorno ad Obama, soprattutto grazie a due assistenti. David Edelman e Tom Power, che hanno sostenuto presso il presidente tutti i vantaggi di una regolazione forte, contrastando le azioni di segno opposto condotte dalle lobby delle telco e organizzando per Obama incontri con attivisti del mondo online e start-up del web. Le aziende del web hanno avuto modo di esporre dettagliatamente la loro visione di un Internet aperto e regolato come utility, unico modo per garantire la concorrenza online.

Grazie a Edelman e Power, Obama ha incontrato negli scorsi mesi rappresentanti di web companies come Etsy, Kickstarter, Meetup e Tumblr, che hanno spiegato che non avrebbero mai potuto svilupparsi se avessero dovuto pagare i fornitori della banda larga con accordi del tipo “paid prioritization”.

Obama era sempre stato pro-net neutrality e il predecessore di Wheeler, Julius Genachowski, ha tentato di scrivere regole più forti per il web ma queste sono state annullate da un pronunciamento del tribunale cui si era appellata Verizon. Così la questione è tornata alla Fcc, dove intanto, a novembre 2013, era diventato presidente Wheeler. Da ex lobbista dell’industria del cavo e del mobile, questi ha cercato un compromesso, aprendo le porte agli accordi tra fornitori di contenuti e telco, ma, come noto, la sua prima proposta ha scatenato un forte movimento nell’opinione pubblica contro questo “assalto” alla net neutrality (movimento generato anche grazie all’azione di Marvin Ammori, avvocato che segue diverse start-up e aziende del web). La Fcc è stata raggiunta da un record di 4 milioni di commenti nella sua consultazione pubblica sulla proposta per la net neutrality.

Poi, alla fine dell’anno scorso, in una cena ufficiale, secondo i retroscena descritti dal Wall Street Journal, il Ceo di Tumblr David Karp si è ritrovato a sedere vicino ad Obama e ha nuovamente perorato la causa delle web companies e espresso preoccupazione per le proposte di Wheeler per Internet. Queste preoccupazioni sono state riferite ai due alacri assistenti Edelman e Power che si sono messi subito al lavoro su un’alternativa.

Mentre lo staff presidenziale rifletteva così sulla regolazione di Internet, le pressioni delle parti interessate si sono moltiplicate. Il ceo di Comcast Brian Roberts ha chiamato la segreteria di Obama per chiedere al presidente di cambiare la sua posizione sulle regole per Internet. Google, Facebook e altre web companies hanno espresso supporto per la net neutrality tramite la Internet Association. Il 21 ottobre, la Casa Bianca ha organizzato un incontro con i Ceo di Tumblr, Etsy, Kickstarter e Vimeo ascoltando di nuovo le loro posizioni sulla net neutrality.

Infine, a novembre, sono arrivate le elezioni di mid-term. I Repubblicani hanno conquistato la maggioranza e Obama ha dovuto cercare modi per aggirare il loro controllo sul Congresso e difendere le proprie posizioni, scegliendo alcune battaglie-simbolo. E la net neutrality è diventata una di queste.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati