Nel 2014 Amazon ha generato oltre 6.000 posti di lavoro in Europa: quale tipo di lavoro si cela dietro le quinte dell’e-commerce più noto al mondo? Ne parliamo con Giacomo Trovato, responsabile del Canale Libri di Amazon Italia.
Trovato, di che cosa si occupa?
Seguo lo sviluppo dei servizi di vendita dei libri cartacei in Italia. Le attività spaziano dalla gestione fornitori alla definizione dell’inventario e dei contenuti online, dal product management all’approvvigionamento. L’unica attività che non vedo direttamente è quella di magazzino.
Si considera un “e-commerce manager”?
In realtà questa qualifica non esiste da noi. Ci occupiamo solamente di questo tipo di attività, di conseguenza lo siamo tutti, in senso generale. Chi cura il sito e manda le comunicazioni ai clienti oppure chi segue i rapporti con i fornitori o le attività di delivery: sono tutti e-commerce manager.
Cosa ha fatto in precedenza?
Dopo una laurea in Bocconi, cinque anni presso A.T. Kearney e due anni di perfezionamento al Mit ho lavorato per nove anni nel settore finanziario.
Un bel salto da una banca ad Amazon.
In realtà il passo è breve. In banca sviluppavo prodotti, un’attività coerente con quanto si fa in Amazon. Il principio è lo stesso: si parte dal cliente e si torna indietro per progettare soluzioni adeguate. Un secondo punto di contatto è l’ampio utilizzo di dati. Qui, come nel mondo finanziario, ci aiutano a capire dove migliorare.
Che cosa serve per lavorare in Amazon?
La capacità di aderire ai cosiddetti “Principi di leadership” di Amazon. Sono 14 linee guida e di comportamento. Il principale è l’orientamento al cliente. Altri riguardano l’imprenditorialità, la frugalità, la capacità di fare autocritica, inventare o semplificare i processi e saper lavorare in team.
Da zero a dieci milioni di visitatori al mese. Amazon cresce anche in termini occupazionali in Italia?
Certo. I numeri più consistenti riguardano le funzioni di magazzino e il call center di Cagliari. Nelle funzioni centrali stiamo crescendo, ma senza eccessi. Il principio di frugalità espresso nei leadership principles riguarda anche le risorse umane.
Il percorso privilegiato per entrare in Amazon?
È necessario avere una laurea, ma non esiste un percorso giusto. L’importante è dare prova di avere perseguito obiettivi in linea con i principi di Amazon, saper lavorare in team, essere in grado di identificare le cause profonde dei problemi e cercare ogni mezzo per risolverli. Un buon curriculum deve contenere prove di queste esperienze.
C’è spazio per risorse giovani?
Certo. L’età media nei nostri uffici di Milano non supera i 32 anni. I più giovani dimostrano, per altro, maggiore flessibilità e si adattano positivamente al principio condiviso secondo il quale tutti devono rimboccarsi le maniche e collaborare.
Seimila nuovi posti in Europa, Amazon le “roi”
Giacomo Trovato, responsabile Canale Libri per l’Italia racconta cosa serve per lavorare nella società: “Ci sono 14 linee guida e di comportamento, il principale è l’orientamento al cliente”
Pubblicato il 08 Feb 2015
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