Il cloud ibrido come opzione preferita per incrementare agilità e sicurezza del business. La fotografia è scattata da uno studio Emc, condotto da Vanson Bourne su oltre 10 mila decisori IT in 33 Paesi che ha analizzato l’opinione rispetto all’evoluzione del ruolo della tecnologia all’interno delle aziende.
“Il panel di decisori IT ritiene che la tecnologia, mai come oggi, sia diventata un abilitatore di business irrinunciabile, pur consapevoli che il budget di spesa stia uscendo definitivamente fuori dal loro controllo – si legge nello studio – Per supportare la crescita del business, la maggioranza degli intervistati crede che l’IT debba iniziare a posizionarsi come un broker interno di servizi on-demand. Questa pressione, combinata con l’ampiamento del gap delle competenze IT, sembra sia il motore dell’interesse dei professionisti IT verso le soluzioni di cloud ibrido”.
Secondo i numeri di Emc, il 71% degli intervistati ritiene che l’IT debba iniziare a posizionarsi come un broker interno di servizi on-demand per supportare la crescita del business, ma lo studio indicano un calo della fiducia per quanto riguarda la capacità dell’IT di guidare la crescita del business.
Il 35% degli intervistati resta convinto che la propria organizzazione non possieda il giusto livello di competenze per raggiungere le priorità di business mentre il 69% dei decisori ritiene che per i prossimi 1-2 anni sarà difficile per lo staff IT rimanere al passo con le implicazioni portate dai megatrend come cloud, mobile, social e Big Data.
Questa situazione ha acceso i riflettori sulla necessità di automazione e su innovazioni come il cloud ibrido la cui adozione è cresciuta del 9% rispetto al 2013. Circa due-terzi degli intervistati a livello globale (64%) ha espresso la necessità di utilizzare l’Hybrid Cloud grazie alle caratteristiche di agilità e sicurezza. Il 74% crede che l’incremento dell’automazione nelle loro infrastrutture sia imperativo per supportare la crescita del business.
In questo quadro qual è dunque il futuro del cloud pubblico? Solo il 16% degli intervistati ha espresso la volontà di utilizzare il cloud pubblico per le proprie applicazioni: le applicazioni che la maggior parte degli intervistati rifiuterebbero di mettere nel cloud pubblico includono quelle di pianificazione finanziaria (39%), gestione del capitale umano (35%) ed Erp (32%).
E sono i mercati maturi, con economie tecnologiche più avanzate, a stare in in prima fila per quanto riguarda l’adozione cloud, mentre i mercati emergenti sembrano essere più avversi al rischio con tassi di penetrazione del cloud più bassi.
I mercati emergenti, comunque, manifestano un atteggiamento positivo verso i dipartimenti IT e il cloud ibrido, in particolare il 79% si aspetta un vantaggio competitivo proveniente dai megatrend come cloud, mobile, social e Big Data (contro. il 75% delle nazioni sviluppate) e il 67% pensa di combinare cloud pubblico e privato per migliorare sicurezza e agilità (contro il 60% delle nazioni mature).