Twitter, declinazione business. Ovvero come i messaggini di 140
caratteri possono servire a aziende e professionisti, ma anche ad
artisti e politici, per farsi pubblicità, vendere, promuovere
iniziative. Vasco Rossi ha annunciato con un tweet il suo nuovo
video “Sto pensando a te” e ha messo su Twitter il link a
YouTube. Lo stilista Roberto Cavalli ha presentato un nuovo blog e
ha diffuso su Twitter l’intervista per Vogue. Ludovico Einaudi,
compositore e pianista, manda tweet per informare dei suoi
concerti. Persino il Vaticano ha attivato sei canali su
Twitter.
Oggi il sito, quattro anni compiuti il 21 marzo, 50 milioni di
messaggini scambiati al giorno, si prepara ad entrare in una nuova
fase: dopo aver sedotto la società civile e la politica, guarda al
business. Come riporta il CorrierEconomia, molte novità saranno
annunciate il 14 e 15 aprile a San Francisco alla Chirp, la Twitter
developer conference, ma Evan Williams, co-fondatore insieme a Jack
Dorsey e Biz Stone, oggi amministratore delegato di Twitter, ne ha
anticipate un paio nel suo blog.
La prima è “Co Tweet”: la piattaforma commerciale introdotta
in beta da meno di due mesi. Oltre un centinaio di grandi marche la
stanno già utilizzando: Ford offre prove localizzate delle sue
auto, Dell manda messaggi sugli sconti sui suoi portatili. Anche la
pubblicità, appena arrivata su Twitter, sta guadagnando
rapidamente terreno, favorita dalle ricerche per parole-chiave, che
sul Twitter-Search in marzo sono arrivate a un miliardo.
Per spingere la diffusione dei tweet o per lanciarli anche da altri
siti e social network è in arrivo la piattaforma @anywhere: una
dozzina di importanti partner hanno già aderito, come Amazon,
Bing, Digg, eBay, il New York Times e l’Huffington Post, Yahoo,
YouTube. Significa che i contenuti di questi siti e media saranno
integrati e che si potranno inviare tweet direttamente sui loro
siti. Il portale Rai.tv già usa Twitter per rilanciare i propri
contenuti mettendo i link ai video delle trasmissioni.
“Le potenzialità di questo mezzo per il business sono enormi,
poi dipende dal tipo di prodotti che si promuovono”, secondo
Roberto Dadda, professore di WebDesign all’Accademia Nabba di
Milano e consulente di The Innovation group, sentito dal
CorrierEconomia. “Le aziende possono avere un dialogo diretto con
i clienti o promuovere il marchio. Anche alcuni ristoranti o centri
di agriturismo in Italia usano Twitter per farsi conoscere”.
“Twitter può essere usato per il marketing ma è anche uno
strumento per reclutare, scambiare, vendere, imparare e
condividere”, nota Shel Israel, esperto di social network, autore
del libro “Twitterville”. “Il vantaggio è che rappresenta un
modo molto veloce per diffondere informazioni o accedere a notizie.
Nel business è molto utile se usato congiuntamente ad altri social
network”.
Se n’è accorta Ibm, che ne fa un uso estensivo: “Oggi sono
7.500 gli impiegati Ibm che scambiano tweet. Se si contano i
partner e i consulenti sono molti di più”, osserva Israel. Un
altro esempio è Sodexo, grande azienda alimentare americana che ha
adottato Twitter come strumento per reclutare il personale,
triplicando le opportunità e risparmiando 350 mila dollari.
Ma in che cosa Twitter è differente da Facebook? E perché le
aziende lo preferiscono? Perché è “sintetico, più veloce, più
flessibile, simile agli sms”, risponde Alfonso Fuggetta,
professore al Politecnico di Milano e al Cefriel. “Su Twitter si
può seguire chiunque, un’azienda o un personaggio, senza
chiedere il permesso”, mentre su Facebook occorre prima stabilire
un’amicizia. Ma il futuro, secondo Puggetta, è l’integrazione
e convergenza dei vari social network: “le aziende possono
linkare le informazioni in modo incrociato, per facilitarne la
diffusione e raggiungere più clienti”.