L’ok ai sindacati per entrare nel merito della discussione con l’azienda sulla contrattazione di secondo livello era arrivata dall’assemblea dei lavoratori nei giorni scorsi, e sulla scorta di questo mandato Fim, Fiom e Uilm siederanno domani al tavolo convocato al ministero dello Sviluppo economico per tentare di chiudere con un accordo la vertenza Italtel.
Sui due piatti della bilancia del confronto ci sono da una parte la possibilità di un reintegro entro l’anno dei 127 lavoratori (sui 1.130 totali dell’azienda), che sono in cassa integrazione in conseguenza del piano di rifinanziamento varato nel2012, e dall’altra la trattativa sulla contrattazione integrativa, che era stata disdetta unilateralmente da Italtel negli ultimi giorni del 2014, dopo che si era raggiunto l’accordo per la proroga di tre mesi della Cigs. Una decisione che aveva causato l’interruzione del tavolo di trattativa da parte dei sindacati, e che l’azienda aveva in un secondo momento accettato di sospendere, per favorire il confronto con i rappresentanti dei lavoratori e arrivare a una soluzione condivisa.
Le condizioni generali per arrivare all’accordo si sono raggiunte la scorsa settimana, tra giovedì e venerdì, in un incontro al ministero dello Sviluppo economico, che era stato chiesto dai sindacati con una lettera al sottosegretario Antonello Giacomelli.
Ora, dopo il primo via libera dall’assemblea dei lavoratori, si apre la fase conclusiva della vertenza. Se domani le parti dovessero arrivare a siglare l’ipotesi di accordo, è in ogni caso previsto un secondo passaggio, attraverso un referendum confermativo, in cui i lavoratori saranno chiamati ad esprimersi sui risultati della trattativa.