L’apertura di questa settimana al Cairo del Digital Sales Center di Ibm Medio Oriente e Africa, rappresenta l’ultimo importante investimento nel settore tecnologico in Egitto, in crescita, e dimostra il ruolo centrale del Paese come hub capace di creare connessioni all’interno della regione per le imprese multinazionali.
“Il nuovo centro di Ibm offre un’ulteriore prova di come il mercato tecnologico in Egitto sia in crescita e di come sia capace di creare opportunità di lavoro locali che possono migliorare il nostro ruolo di gateway per le imprese tecnologiche che cercano di entrare in Medio Oriente e Nord Africa”, ha dichiarato Atef Helmy, Ministro delle Comunicazioni e IT.
Il nuovo centro di Ibm da 3 milioni di dollari è l’ultimo di una serie di investimenti della società in tutto il continente africano. È stato progettato per trasformare le “relazioni digitali” di Ibm con clienti e partner commerciali in 70 Paesi della regione. Una forza vendita IT specializzata fornirà servizi ai clienti Ibm in arabo, inglese, francese e portoghese, utilizzando tecnologie innovative IBM.
Nel 2014, Ibm e L’Agenzia egiziana per lo Sviluppo dell’Industria IT (Information Technology Industry Development Agency – ITIDA) hanno intrapreso un progetto per fornire competenze cloud computing a 100 aziende di software egiziane per favorire l’innovazione e lo sviluppo delle nuove competenze “cloud” nel Paese. L’obiettivo è quello di sostenere il tentativo dell’Egitto di diventare un centro di eccellenza di cloud computing nella regione.
Ibm è presente in Egitto dal 1954, ma già a partire dagli anni 20 forniva servizi a clienti sul territorio africano. Negli ultimi anni l’azienda ha ampliato presenza ed investimenti tanto da essere presente ora in 24 paesi africani.
L’Egitto sta cercando di incrementare gli investimenti esteri nel settore tecnologico del Paese a causa del suo ampio pubblico di potenziali consumatori - è la nazione araba più popolosa con 90 milioni di abitanti - e un pool di talenti altamente specializzato e a basso costo, che ha forti competenze tecniche e linguistiche.
Lo scorso mese, Mobinil, operatore di telefonia mobile con sede in Egitto e la britannica Vodafone, hanno firmato accordi globali con Telecom Egypt (TE) che si prevede generino 15 miliardi di Lire egiziane (EGP) - 2 miliardi di dollari statunitensi - di ricavi nell’arco temporale di contratti a lungo termine. Gli accordi permetteranno agli operatori di accedere al gateway internazionale di TE, piuttosto che acquisire le proprie licenze.
L’ulteriore sviluppo del settore tecnologico sarà uno degli obiettivi chiave della Conferenza per lo sviluppo economico del Paese (Egyptian Economic Development Conference – EEDC), che si terrà dal 13 al 15 marzo a Sharm el-‐Sheikh. La EEDC giunge in un momento molto importante per l’Egitto, in cui il Paese cerca di incrementare gli investimenti stranieri e mira ad una crescita economica di almeno il 4 per cento nel 2015 e almeno il 7 per cento nei prossimi dieci anni.
La EEDC è parte di un ambizioso programma di riforme in corso in Egitto, volto a ristrutturare e trasformare la base economica del Paese, migliorandone la produttività, incoraggiando la crescita trainata dal settore privato, sostenendo al contempo la giustizia sociale.
Le riforme che l’Egitto ha iniziato ad attuare e l’inaugurazione di grandi progetti, hanno incrementato la fiducia dei consumatori e del mondo del business. Il Governo egiziano si aspetta che il tasso di crescita per quest’anno sia superiore al 4 per cento, al di sopra del suo obiettivo iniziale. Il progresso economico compiuto in Egitto ha ottenuto valutazioni positive, tra gli altri, dalle agenzie di rating internazionali, dal FMI e dalla Banca mondiale.