STRAND CONSULT

Strand: “Net neutrality, arma di controllo nelle mani dei governi”

L’analisi della società di ricerca: negli Usa le nuove regole serviranno a giustificare la sorveglianza dell’Nsa. Ma rischiano di distruggere l’ecosistema di Internet. Le telco non hanno alcun interesse economico a limitare la libertà, ma a far crescere utenti, contenuti e servizi

Pubblicato il 18 Feb 2015

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Internet è un’arma a doppio taglio e le regole americane sulla net neutrality sono il modo più inappropriato per garantire l’open Internet fondandosi sull’assunto errato secondo cui le telco non avrebbero interesse economico a preservare la libertà della rete: questi gli elementi chiave della nuova nota di ricerca di Strand Consult. Se Internet da un lato offre enormi opportunità per comunicare e condurre attività in tutto il mondo, dall’altro è diventato la nuova piazza per terroristi e psicopatici: “In pochi minuti i terroristi possono annunciare il rapimento e l’uccisione di un ostaggio”, scrive Strand Consult. “Internet dà ai terroristi nuova visibilità e impatto”.

I governi riconoscono questo potere di Internet, la sua capacità di convogliare consensi o organizzare opposizioni a determinati governi. Diversi paesi hanno introdotto limitazioni alle attività dei loro cittadini su Internet, ma per Strand non dobbiamo guardare solo alla Cina e alla Corea del Nord come esempi di restrizioni alla libertà del mondo digitale. Anche Apple limita con le sue regole la creazione di app per gli iPhone; allo stesso modo, Facebook ha delle regole su come si può partecipare al suo social network, che i suoi utenti accettano. “Il 22enne che ha ucciso due persone innocenti e ferito cinque poliziotti a Copenhagen era attivo su Facebook e ha condiviso un video jihadista meno di un’ora prima del suo attentato”, nota Strand. “Mark Zuckerberg è il leader di una società parallela che stabilisce le regole, ma è un mondo dove i leader politici hanno meno controllo. I politici sono consapevoli delle contraddizioni tra mondo online e offline e molti vogliono controllare e regolare il traffico sulle reti”.

Qui entra in gioco la net neutrality: per Strand i governi useranno la neutralità della rete per legittimare un aumento del loro controllo su Internet. Decine di governi nel mondo oggi promuovono le regole sulla net neutrality presentandole come garanzia di un Internet libero e aperto, scrive Strand. Negli Usa la Fcc voterà le nuove regole il 26 febbraio: una corposa proposta di 332 pagine che “regola modelli di business e interconnessioni di rete, che ha la sponsorizzazione della Casa Bianca e che non sarà reso pubblico”. “E’ ironico che le regole disegnate per promuovere la trasparenza non siano di per sé trasparenti”, osservano gli analisti. “Le rivelazioni di Edward Snowden hanno mostrato come la Nsa controlla reti, governi e persone e hanno messo l’amministrazione Obama in una posizione difficile, perché deve spiegare questa massiccia sorveglianza. Le regole sulla net neutrality offrono un modo conveniente per allontanare l’attenzione dalla Casa Bianca e dalla Nsa e spostarla sull’industria telecom. Al tempo stesso, facendo valere le regole sulle utility anche per Internet, il governo Usa può legittimare il suo controllo”.

Per Strand la visione secondo cui le aziende telecom limitano la libertà su Internet e vanno quindi regolate è una delle più grandi “teorie del complotto”: le telco non hanno alcun interesse economico a limitare la libertà su Internet, dice Strand; al contrario hanno l’interesse a far crescere utenti, contenuti e servizi. “Queste regole non danno nessuna protezione dalla censura dei governi e non affrontano il problema delle attività con cui aziende come Apple, Facebook e Google potrebbero limitare la libertà degli utenti”, scrive Strand.

In un periodo in cui le persone si sentono minacciate dal terrorismo, è facile condurre campagne per un Internet aperto e libero come “sotterfugio” per attuare invece un maggior controllo dei governi su Internet, conclude Strand. Se ci devono essere regole sulla net neutrality, i cittadini devono esigere che siano attuate con trasparenza e dopo una valutazione dell’impatto della regolazione. L’industria deve insistere che i regolatori forniscano le prove che giustificano tali regole. Ci sono molti modi per garantire l’open Internet, dalle leggi parlamentari alle regole sulla concorrenza al modello multi-stakeholder: il modo che gli Usa prendono in considerazione oggi è per gli analisti “il più inappropriato e minaccia di distruggere l’intero ecosistema di Internet assoggettandolo alle regole per le utility”.


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