L’ultima sentenza del Tribunale di Roma riaccende la polemica tra Almaviva contact e i sindacati sulla procedura di licenziamento collettivo che la società ha portato a termine lo scorso mese di dicembre. Il provvedimento ha accolto il ricorso di 155 lavoratori di Almaviva, dichiarando l’illegittimità del loro licenziamento e prescrivendo la reintegra nel posto di lavoro.
Si tratta, si legge in una nota di Cgil nazionale, la Slc Cgil nazionale, la Cgil di Roma e Lazio e la Slc di Roma e Lazio, di “una sentenza che rende giustizia a quei lavoratori e, forse, potrebbe aiutare a superare una stagione improvvida nella quale le prove di forza ed i ricatti hanno sostituito le corrette relazioni sindacali. Va definitivamente archiviata una stagione che ha voluto imporre sacrifici inutili quando illegittimi ai lavoratori facendo leva, nel dividerli, sul pressante bisogno di mantenere un posto di lavoro”.
“Le motivazioni della sentenza – conclude la nota – restituiscono una fotografia fedele della realtà, dove è finalmente chiaro chi ha subito un ricatto e chi ha scelto di esercitarlo. Da qui occorre ripartire per ricostruire un contesto di giustizia e rispetto della dignità del lavoro in Almaviva come in ogni altro luogo di lavoro. Solo in questo modo sarà possibile gestire le fasi di crisi e le trasformazioni necessarie a garantire un futuro alle imprese ed ai lavoratori del nostro Paese”.
La società dal canto suo rivendica di aver agito “nel pieno rispetto delle regole previste dalla legge”. “Non si tratta di un’affermazione di parte – si legge in una nota della società – ma è la conclusione cui è giunta la stragrande maggioranza dei Giudici del lavoro che hanno esaminato la vicenda presso il Tribunale di Roma”.
“I ricorsi presentati sono stati distribuiti tra diversi giudici – prosegue Almaviva Contact – e alla data odierna, sono 10 coloro che si sono pronunciati. Di questi, 9 magistrati del lavoro attraverso 22 ordinanze hanno dichiarato pienamente legittima la condotta aziendale, riconoscendo come i licenziamenti siano stati attuati rispettando in pieno tutte le garanzie procedurali e sostanziali previste dalla legge di riferimento”.
“A fronte di questo chiaro e univoco orientamento della maggioranza dei giudici che hanno finora esaminato la vicenda, sarebbe fuorviante dare amplificato rilievo a una decisione di segno diverso – conclude la società – Tale pronuncia, del tutto legittima, testimonia la sola esistenza di un diverso, ma nettamente minoritario, orientamento presso il Tribunale di Roma. Almaviva Contact, mantenendo ferma la convinzione del proprio corretto operato, darà ovviamente attuazione all’ordinanza – riammettendo i lavoratori presso le sedi disponibili, tenendo conto che il sito operativo di Roma è chiuso – ma la impugnerà immediatamente, al fine di revocarne gli effetti in tempi brevi”.