“Telecom Italia è in trattative con Netflix“. L’ha detto l’amministratore delegato di TI, Marco Patuano, nel corso della presentazione a Londra del piano strategico 2015-2017.
La notizia dello sbarco nel nostro Paese del colosso statunitense della tv su Internet circolava già da molti mesi, così come giravano rumors sulle trattative in corso con Telecom Italia, ma questa è la prima volta che l’Ad della società di telecomunicazioni conferma le voci. Forte di 50 mila titoli in catalogo, 40 milioni di utenti e un costo dell’abbonamento al di sotto dei 10 euro al mese, Netflix ha già contribuito a rivoluzionare il concetto di tv on demand negli Usa, non prevedendo l’utilizzo di decoder e garantendo la fruizione da parte dell’utente grazie alla sola connessione a Internet. A fare da traino alla popolarità dell’azienda è stata la produzione e diffusione di alcune azzeccate serie televisive come House of Cards. Dall’inizio dell’anno il gigante americano è approdato in alcuni Paesi europei, tra cui Francia e Germania, mentre era già presente nel Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Finlandia, Svezia e Olanda.
Sempre nel panorama della tv digitale, Marco Patuano ha anche annunciato il lancio della partnership con Sky da aprile. Preannunciato ad aprile 2014, l’accordo firmato a settembre consente a Telecom di veicolare i contenuti della pay-tv sulle proprie infrastrutture di rete ultra-broadband, evitando così l’obbligo di dover installare la parabola.
“L’accordo è molto semplice – ha spiegato Patuano – non c’è esclusività da entrambi le parti, c’è un forte impegno da entrambi le parti a livello commerciale e pubblicitario”. Più nel dettaglio, con riferimento ai contenuti, “avremo gli stessi contenuti offerti da Sky”, anche se alcune funzionalità come option sul satellite dovranno essere integrate. “Poi – ha continuato – c’è il set of box per cui Sky ha pagato, cosa positiva per noi. L’accordo prevede una condivisione dei ricavi, l’accesso alla base clienti di entrambi e altre cifre come dettagli relativi all’assistenza clienti, la fatturazione”.
Durante la presentazione a Londra, Patuano si è soffermato sulla parte dedicata alle pay tv e al business televisivo: “Vediamo cosa possiamo fare in questo settore” ha sottolineato più volte, spiegando che nel mondo, per la telefonia, esistono tante strategie in questo senso: “Noi abbiamo una proposta per il mercato di massa, Tim Vision, che comincia a essere conosciuta e utilizzata. Siamo perfettamente consapevoli che questa è un’area per il mercato di massa”.
Di recente Telecom Italia ha rilanciato sulla sua tv on demand offrendo TimVision a 5 euro al mese, anziché 10, per i clienti Adsl illimitata o fibra che attivano il servizio entro il 31 marzo. Un rilancio basato sulla crescita della base abbonati del 64% in un anno e degli utenti decoder del 145%, 11 milioni di fruizione nel 2014 (due volte il dato del 2013) con una crescita del 50% nella seconda metà dell’anno.
D’altronde il mercato della tv digitale è in movimento. Nei prossimi anni si stima che la crescita delle famiglie italiane che usano servizi tv a pagamento sarà di circa il 17% con una riduzione dei servizi pay del 6% mentre sono previsti aumenti di fruizione on demand e web. Basti pensare che Netflix ha dichiarato ufficialmente 16,8 milioni di abbonati fuori dagli Usa, con una crescita di 2,4 milioni solo nell’ultimo trimestre 2014.