Una srl ad hoc amministrata dal direttore finanziario Peter
Burmeister espressamente dedicata alle attività wholesale. Ieri
sera il Cda di Fastweb ha ufficialmente formalizzato lo scorporo
della divisione finita nell'inchiesta sul riciclaggio.
Obiettivo: evitare il commissariamento dell'intera azienda. I
pm sono chiamati a decidere sulla questione il prossimo 7 aprile e
l'azienda quindi è corsa ai ripari: il commissariamento – nel
caso i giudici optassero per la linea dura – a questo punto
riguarderebbe solo la nuova srl senza coinvolgere la parte
"buona" dell'azienda.
Continuano intanto i negoziati con la procura per evitare la
soluzione più drastica e per evitare la rimozione – caldeggiata
dai pm – dei due indagati Stefano Parisi, l'attuale Ad, e del
chief operating officer Alberto Calcagno. Swisscom (l'azionista
di maggioranza di Fastweb) ha già espresso più volte piena
fiducia all'amministratore delegato. Secondo il numero uno di
Swisscom, Carsten Schloter "non ci sono ragioni per non
appoggiare Parisi". "Abbiamo incaricato un giurista
indipendente di esaminare a fondo le 1.600 pagine
dell'ordinanza. Siamo giunti alla conclusione che in questo
testo non ci siano in alcun modo elementi a carico dell'odierno
management".