Le tecnologie digitali portano enormi benefici per l’economia, la società e la vita di tutti i giorni, ma in Europa esiste ancora un inaccettabile digital divide. Per questo è fondamentale spingere sui progetti del Mercato unico digitale e del Mercato unico delle telecomunicazioni e le aziende dell’industria mobile possono dare un contributo chiave al successo di queste trasformazioni.
Lo ha detto oggi il vice-presidente della Commissione europea Andrus Ansip al Mobile World Congress di Barcellona: “Il digital divide dell’Europa nasce dalla carenza, o assenza, di connettività”, ha dichiarato Ansip. “Cento milioni di europei sono digitalmente esclusi e la percentuale di persone che non ha mai usato Internet è ancora molto elevata”.
Dove si creano i nodi? Troppa differenza nell’uso di Internet tra giovani e anziani, tra chi è laureato e chi ha un basso livello di istruzione, tra chi vive nelle città, solitamente raggiunte dalla banda larga, e chi vive in aree remote. “In più solo 29 donne laureate su 1.000 escono da una facoltà che ha a che vedere con l’informatica, e solo 4 lavorano nel campo dell’Ict”, ha sottolineato Ansip.
Il Mercato unico digitale è anche questo: superare il digital divide e permettere a tutti gli europei di godere di servizi e contenuti online, ovunque, per il lavoro, lo studio o il tempo libero. “E’ l’equivalente del diritto alla non-discriminazione”, ha detto Ansip. “Tutti devono capire i benefici dell’accesso a Internet e avere le competenze e gli strumenti per usarlo. Dobbiamo costruire la fiducia nei servizi online, proteggendo i dati personali, o nessuno vorrà usarli”.
Ma costruire il Mercato unico digitale vuol dire anche poter contare sull’accesso a reti e servizi di comunicazione all’avanguardia, veloci, affidabili, sicuri. “Non ci può essere progresso nella realizzazione del Digital Single Market se non c’è progresso nelle telecomunicazioni”, ha sottolineato Ansip; “ecco perché il Telecoms Single Market è così importante”.
Questa settimana è particolarmente significativa perché gli Stati membro finalizzeranno le loro posizioni prima di avviare i negoziati con il Parlamento europeo e Ansip si è detto preoccupato che si perda l’occasione di risolvere alcune questioni cruciali: l’abolizione delle tariffe del roaming, l’open spectrum (il “coordinamento dello spettro è vitale per il futuro del Telecom Single Market, per attrarre investimenti e garantire successo al 5G“) e la net neutrality, “che dobbiamo regolare nel modo giusto per stimolare innovazione e investimenti nelle reti garantendo però l’open Internet“, ha indicato Ansip.
“L’Europa ha bisogno di una chiara strategia a lungo termine per stimolare il suo ecosistema digitale, ridurre al minimo l’incertezza legale e creare condizioni uguali per tutti”, ha ribadito Ansip. “La Commissione europea sta lavorando per questo e presenterà la sua strategia a maggio”.
“La mia visione del digitale è un settore in cui beni, persone, servizi e capitali si muovo liberamente”, ha concluso Ansip. “Come si ottiene questo? Fornendo il giusto quadro regolatorio ed è quello che faremo costruendo il Mercato unico digitale, e anche favorendo gli investimenti privati. Mi rivolgo anche all’industria mobile: è uno dei maggiori contribuenti al Pil mondiale, una forza formidabile per innescare cambiamenti positivi in settori come sanità e istruzione. L’industria mobile può giocare un ruolo importante nel vincere le nuove sfide”.