“Il mercato unico digitale esiste negli auspici, non nella realtà: basti pensare ai rinvii sul fine roaming, e anche sui big data non esiste ancora una strategia europea. La Net neutrality favorisce lo sviluppo delle start up innovative, ma occorre intervenire sulla direttiva Ue sul servizio universale per garantire un accesso adeguato alla banda larga e ultralarga al quale devono contribuire tutti, non solo le società di telecomunicazione”.
Lo ha detto Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni, intervenendo a Bruxelles al Consiglio Ue competitività sul mercato unico digitale.
Entrando nello specifico sul tema della net neutrality, Giacomelli ha aggiunto: “Abbiamo sempre detto che Europa e Usa non potevano muoversi in ordine sparso sul futuro di Internet. La posizione della Fcc sulla Net neutrality ci sembra convincente – ha concluso – l’accesso adeguato alla rete va considerato come un vero e proprio moderno Servizio universale, un diritto dei cittadini”.
La posizione espressa oggi da Giacomelli è in linea con quanto il sottosegretario aveva dichiarato nelle scorse settimane: “Il governo italiano è contrario a compromessi al ribasso sul mercato unico digitale – aveva detto il 22 gennaio all’apertura del consiglio europeo sulle Tlc sotto la presidenza lettone – l’obiettivo di abbassare le tariffe per gli utenti finali senza abolizione del roaming non è sufficiente. Servono scelte in linea con le attese dell’opinione pubblica europea e compatibili con i tempi indicati dall’europarlamento. L’Europa deve essere ambiziosa”.
In quella sede Giacomelli era tornato anche sulla net neutrality: “Per l’Italia – aveva detto – la strada da seguire è quella di procedere con la revisione della Direttiva sul Servizio universale – prosegue il sottosegretario – inserendo in questa il principio dell’accesso adeguato alla Rete per tutti i cittadini europei, dove i soggetti che utilizzano la rete a fini commerciali, e quindi anche gli Ott, contribuiscano al suo sviluppo. Solo tenendo insieme il principio di neutralità della rete con il diritto di un accesso adeguato alla rete da parte dei cittadini europei saremo in grado di garantire lo sviluppo di una rete aperta e senza discriminazioni e dove si possano sviluppare servizi ed opportunità per imprese e cittadini”. “Solo un ruolo forte delle istituzioni – aveva concluso – può scongiurare i rischi di accordi diretti tra operatori di telecomunicazioni e Over the top che potrebbero creare barriere all’ingresso del mercato”.