Una gara ad alta velocità giocata sul filo delle tecnologie di affinamento e distribuzione del segnale wireless. Uno sfoggio di applicazioni che dovrebbe garantire ai milioni di visitatori di Expo un’esperienza di connettività al riparo da disservizi e cali di prestazioni. Alle reti Lte in via di sviluppo, e con una copertura su Milano ormai uniforme ed efficiente, si affiancano soluzioni smart, facilmente integrabili nell’hardware preesistente e capaci di fornire il giusto supporto nei momenti di picco e potenziale criticità.
Se Telecom Italia, come contributore ufficiale di Expo 2015 in qualità di Integrated connectivity and services partner, ha scelto Ericsson e le applicazioni Key event experience per dotare la propria rete di microcelle, rendendola di fatto dinamica e flessibile, Vodafone potrà contare su Alcatel-Lucent, che fornisce alla multinazionale, in tutto il mondo, small cell capaci di servire in maniera ottimale aree dalla superficie limitata ad alta concentrazione di dati, senza danneggiare sul piano estetico l’ambiente in cui sono inserite. È con Monica Platamone, Wireless business development manager di Alcatel-Lucent per la region Emea, che CorCom ha approfondito la questione. “Questa tecnologia ben si sposa con situazioni che potrebbero verificarsi durante l’Expo: possiamo indirizzare il traffico extra generato dai visitatori che usano i mobile device al massimo delle potenzialità, in modo efficiente, mirato e a basso costo per gli operatori, sfruttando asset con ogni probabilità già presenti in una qualsiasi fiera: il nostro hardware può infatti collegarsi in modalità plug and play a una grande varietà di soluzioni backhaul con un ingombro limitato”.
Per Platamone la maturità dello sviluppo delle reti 4G nell’area di Milano, anche grazie al driver dell’Expo, fa sì che gli operatori siano pronti a implementare le metro celle con la proposta Alcatel-Lucent. “Abbiamo già collaborazioni con 75 operatori a livello globale, ma siamo aperti a nuovi accordi. Dipende naturalmente dalle stime di traffico che ha ciascun carrier: se la parte macro non è sufficiente, una rapida analisi dei costi e dei benefici apportati, dovrebbe togliere ogni dubbio, e i prodotti sono già disponibili, pronti per essere installati a discrezione. Da parte nostra siamo anche in grado di fornire un “Metro Cell express Site certification program” grazie al quale ci avvaliamo di una serie di partner, che ci garantiscono anche vantaggi rispetto alla realizzazione e al deployment della tecnologia. In altre parole, tenendo presenti anche gli aspetti burocratici legati alle autorizzazioni, in pochi mesi possiamo intervenire su centinaia di siti” .
La soluzione di Alu ha l’ambizione di farsi strada anche in contesti non necessariamente “estremi” dal punto di vista del sovraccarico dei dati. Platamone parla di scenari integrati che seguiranno la naturale evoluzione delle reti degli operatori, network complementari al tradizionale Macro deployment Lte. “E nei prossimi anni sarà plausibile pensare a layer contigui di metrocelle che coadiuvano le macrocelle nella gestione del traffico. Il tutto utilizzando per punti di appoggio elementi urbanistici, come pensiline alle fermate dei bus, pannelli pubblicitari, antenne preinstallate. In Italia queste soluzioni sono particolarmente adatte alle grandi città, ma potrebbero anche potenziare il segnale in aree rurali”.
All’estero la diffusione delle metro celle Alcatel-Lucent procede in Olanda, dove ad Amsterdam il progetto è ormai completato, e in altri Paesi europei, a partire dalla Gran Bretagna.
Ma la corsa al bit per Alu non si ferma qui: il team Wireless transmission dei laboratori italiani di Vimercate (Mi) ha messo in campo anche una versione più avanzata della tecnologia 9500 Microwave Packet Radio (Mpr), un nuovo ponte radio, – 9500 MSS-O – che permette di trasmettere in rete circa il doppio delle info che passano attraverso le small cell. “Il passaggio del 100% dei dati in più è possibile grazie all’adozione di tecniche logaritmiche”, sottolinea Morena Ferrario, responsabile del centro R&D Wireless transmission di Alcatel-Lucent Italia. “Lavoriamo per il mercato globale e siamo pronti anche per affrontare le sfide più impegnative, come l’Expo”. Secondo Ferrario, l’applicazione consente di collegare le small cell che stanno iniziando a diffondersi nelle città in cui è presente una rete mobile di nuova generazione, migliorando la ricezione del segnale, potenziando la trasmissione dei dati e integrando le antenne grazie al collegamento alla Rete. Ora non resta che capire quale spazio le telco vorranno riservare a queste nuove tecnologie di qui ai prossimi mesi.