LIBRI DIGITALI

Francia, al via la campagna virale #thatisnotabook

Dopo quella italiana sotto l’hashtag #unlibroèunlibro, parte anche oltralpe un percorso di sensibilizzazione che mira a modificare la normativa europea e ridurre l’imposta sul valore aggiunto per i libri elettronici

Pubblicato il 04 Mar 2015

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Dopo l’Italia, la Francia. Parte ufficialmente anche oltralpe la campagna virale contro la discriminazione dell’Iva degli ebook rispetto a quella dei libri di carta. Infatti, a causa di una normativa dell’Unione Europea che impedisce di equiparare libri cartacei e libri digitali dal punto di vista fiscale, gli ebook si vedono costretti a sostenere una tassazione del 22%, quando per lo stesso titolo in versione cartacea l’Iva è ridotta al 4%.

Questo perché l’Ue non considera libri ed ebook la stessa cosa: nonostante l’unica differenza sia il supporto utilizzato per la lettura, per l’Unione Europea solo il libro cartaceo è un prodotto culturale vero e proprio, che quindi può godere di un’imposta ridotta, mentre l’ebook continua ad essere qualificato solo come un servizio aggiuntivo e pertanto soggetto ad una tassazione più alta.

Promossa dall’Associazione degli editori francesi (Syndicat national de l’édition) la campagna #thatisnotabook chiede ai lettori d’Oltralpe di distinguere tra ciò che non è un libro e ciò che lo è.

L’obiettivo, dichiarato, è proseguire il lavoro fatto dall’Italia per convincere, forti del supporto dei lettori europei, gli altri Paesi UE alla revisione della normativa comunitaria in materia: “Siamo molto contenti che questa battaglia, che riteniamo di buon senso, prosegua in chiave europea: abbiamo fatto il possibile per agevolarla e stiamo lavorando per rendere possibile una vera e propria campagna UE sul tema – ha spiegato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo –. Dopo la campagna #unlibroéunlibro sosteniamo intanto da oggi quella francese #thatisnotabook. L’obiettivo comune è riconoscere che un libro è un libro, al di là del supporto di lettura. Adesso lo scopo, condiviso da Italia e Francia e dall’intera editoria europea, è far cambiare idea agli altri paesi d’Europa”.

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