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Banda ultralarga, il Piano da 6 miliardi punto per punto

Suddivisione dei cluster, tipologie di incentivi alla migrazione, risorse in campo e tecnologie: così il governo punta a portare l’Italia nell’era digitale

Pubblicato il 04 Mar 2015

Mila Fiordalisi

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Il Cdm di ieri ha approvato il Piano Ultrabroadband. Il governo ha messo sul piatto risorse pubbliche per 6 miliardi ( a cui si sommano i fondi collegati del Piano Juncker) con l’obiettivo di superare gli obiettivi indicati dall’Agenda digitale europea: si punta infatti ad arrivare al 2020 con l’85% della popolazione raggiunta da connessioni a 100 Mb (il piano europeo fissa la soglia del 50% della popolazione) e connessioni a 30 Mb per tutta la popolazione. A seguire punto per punto le misure principali.

Obiettivi strategici

– Copertura oltre i 100 Mbps delle sedi ed edifici pubblici a vasta frequentazione (scuole e ospedali in particolare), delle aree di maggior interesse economico e concentrazione demografica, delle aree industriali e delle località con snodi logistici.

– Utilizzo delle nuove tecnologie su rame (multivectoring, GFast) nelle aree marginali per estendere le potenzialità del servizio di connettività, senza investimenti aggiuntivi in fibra ottica in secondaria.

– Copertura ad almeno 30 Mbps garantita alla totalità della popolazione italiana

Suddivisione in lotti

Individuate 4 tipologie di cluster con caratteristiche simili ma con costi e complessità di infrastrutturazione crescenti. Il territorio nazionale è stato diviso in 94.000 sotto-aree omogenee (accorpamenti di aree censuarie Istat). Ogni comune è diviso in sotto-aree riconducibili a uno o più cluster (in funzione della minore o maggiore densità abitativa, presenza di reti FTTC, area rurale, case sparse, etc.). Il database con la mappa dei comuni delle sotto-aree sarà gestito da Infratel.

Risorse

6 miliardi di euro pubblici riescono a mobilitare 6 miliardi di euro privati

L’87% della popolazione > 100 mbps (cluster a, b, c)

50 Il 13% della popolazione > 30 mbps (cluster d)

Asta sul tempo

Il meccanismo di base per l’aggiudicazione delle offerte è un’asta sul tempo di realizzazione dell’infrastruttura: il lotto viene aggiudicato a chi, con l’offerta tecnica più a “prova di futuro” (intrinsecamente più performante: FTTH>FTTB>FTTdp>FTTC), offre la data di completamento dei lavori più vicina. Il controllo sulla conduzione delle gare sarà esercitato da Infratel. La verifica sulle prestazioni effettivamente erogate e sulle scelte tecnologiche sarà affidato ad Agcom.

Accompagnamento alla migrazione

La migrazione andrà avviata, con modalità e forme che verranno definite nella fase finale del Piano e dovrà essere accompagnata dalla previsione di un voucher per tutti gli utenti che migrano verso la nuova infrastruttura, differenziando il suo importo in relazione all’architettura di rete sottostante. Al fine di permettere agli operatori di formulare i propri piani con un adeguato orizzonte, occorrerà adottare, successivamente al presente Piano, un provvedimento normativo che preveda:

1. il servizio digitale universale

2. un fondo di garanzia

3. voucher di accompagnamento alla migrazione

4. convergenza di prezzo per i collegamenti in fibra ottica realizzati con sovvenzioni statali, al prezzo dei collegamenti in rame nell’arco di tempo del piano

Tecnologie

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Da ora al 2020, i servizi radiomobili apporteranno un contributo importante nella possibilità di raggiungere i 30 Mbps nei territori a bassa densità abitativa (aree rurali), mentre non ci si aspetta che potranno dare un contributo effettivo per i 100 Mbps. Nelle aree urbane e suburbane, i servizi radiomobili metteranno a disposizione una soluzione conveniente a complemento, ma non in sostituzione della rete fissa, arricchita di accessi radio WiFi con funzione di alleggerimento (offloading) del carico di traffico indirizzato alla risorsa radiomobile, per l’erogazione dei servizi a banda ultralarga.

Satellite

È ragionevole configurare per il satellite un ruolo di potenziale gap-filler per la copertura a 30 Mbps (obiettivo 2 dell’Agenda Digitale Europea).

Fibra

Nella prospettiva degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea per la banda ultralarga, la tecnologia FTTC risulta idonea a contribuire in modo significativo al raggiungimento dell’obiettivo 2 (30 Mbps) per larga parte del territorio (aree urbane e sub-urbane densamente popolate), mentre rimane da verificare la portata della valenza per l’obiettivo 3 (100 Mbps), essendo questa condizionata all’applicazione del vectoring, alla lunghezza dei sub-loop e alla qualità delle coppie.

La soluzione FTTdp si candida a dare il proprio contributo per l’obiettivo 3 (100 Mbps), ma è legata alla maturazione della tecnologia e richiede il dispiegamento di fibra in rete secondaria, fino all’armadio di distribuzione periferico. Le tecnologie FTTB/H offrono la soluzione strategica di lungo periodo, in grado di raggiungere e superare le velocità indicate dagli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea. I costi di realizzazione di impianti in fibra nella rete secondaria e nella parte di adduzione sono recuperabili nelle aree urbane ad alta concentrazione di utenza business e residenziale di alto profilo. Il piano di ritorno degli investimenti delle soluzioni che prevedono il dispiegamento della fibra in profondità può risentire in maniera benefica degli interventi di facilitazione alla realizzazione delle opere civili e della visione concertata dell’utilizzo della fibra per il rilegamento delle utenze mobili.

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