Il governo sta lavorando per disincentivare la delocalizzazione dei call center e per varare nuove regole per le gare di appalto della pubblica amministrazione. Lo ha detto il ministro dello sviluppo Economico, Federica Guidi, rispondendo ad un’interrogazione sulla crisi del settore e delle società Almaviva e Infocontact.
Il ministero, ha spiegato Guidi, “si è attivato per garantire la corretta applicazione della legge che impone all’operatore telefonico di dare all’utente informazione sul luogo di ubicazione del call center” e “in quest’ottica gli Ispettorati Regionali Territoriali del Ministero hanno effettuato controlli a campione e a tappeto e accertato diffuse violazioni relative al suddetto trattamento. La contestazione che è seguita e le sanzioni che saranno applicate costituiscono un efficace deterrente alla delocalizzazione”.
Inoltre, ha aggiunto i ministro, “si stanno, inoltre, ricercando nuove soluzioni normative per risolvere le problematiche in materia di gare, e nello scorso mese di febbraio è stato istituito un Gruppo Tecnico di Lavoro che è all’opera per studiare come migliorare i criteri di affidamento degli appalti delle amministrazioni pubbliche, favorendo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.
Per quanto riguarda poi la ricollocazione dei lavoratori del settore posti in mobilità “si sta studiando la possibilità di introdurre un sistema premiante per le aziende aggiudicatrici qualora assumano i lavoratori provenienti dal bacino della mobilità”.
Riferendosi poi alle vicende che hanno coinvolto Almaviva, il ministro ha spiegato che “nell’ultimo tavolo tenutosi, i vertici dell’azienda hanno dato la propria disponibilità a non procedere alla prospettata delocalizzazione, almeno sino all’esito delle citate verifiche condotte dagli Ispettorati Territoriali Regionali”.
Guidi ha ricordato che la gara indetta da Wind “prevede esplicitamente l’applicazione del Contratto collettivo Nazionale del Lavoro (Ccnl) per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di telecomunicazione (lo stesso applicato da Almaviva). L’operatore di telefonia, inoltre, ha inserito tra i parametri di valutazione quello della territorialità, volto a garantire il mantenimento dell’attività nelle sedi italiane attualmente impegnate e, conseguentemente, a tutelare al meglio l’occupazione dei lavoratori di Almaviva, anche nel caso in cui l’attivita’ dovesse essere affidata ad un’altra società di outsourcing”.
Per quanto riguarda la Infocontact, ha ricordato, lo scorso 17 febbraio, il ministero ha approvato la vendita del complesso aziendale di Lamezia Terme alla società Abramo Customer Care e del complesso aziendale di “Rende” alla Comdata.
Le offerte, ha concluso Guidi, “prevedono il trasferimento agli acquirenti di complessivi 1490 addetti (1.035 a Lamezia e 455 a Rende) per la maggioranza con contratto part time. Sono attualmente in corso le procedure di consultazione sindacale previste dalla legge e i commissari contano, nel caso di esito positivo, di concludere le vendite nell’arco del prossimo mese”.