IL PIANO

Banda ultralarga, Patuano: “Quadro incerto, ma andiamo avanti da soli”

L’Ad di Telecom Italia sulla società delle reti: “Non c’è nessuna ipotesi di lavoro”. Promosso con “riserva” il piano del governo: “Progetto di grande rilievo, ma servono i decreti attuativi”

Pubblicato il 09 Mar 2015

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Sulla rete, “sul fatto che andiamo avanti da soli lo abbiamo dimostrato da un anno”. Lo afferma l’Ad di Telecom Italia, Marco Patuano, a chi gli chiede se alla luce del piano del Governo sulla banda ultralarga, ci possano essere novità sulla società delle reti. “Non c’è nessuna ipotesi di lavoro – ha aggiunto in occasione della Relazione annuale dell’Organo di Vigilanza sulla parità di accesso alla rete di Telecom – su percorsi societari sulla nostra rete diversi dai nostri investimenti”.

Per l’Ad il piano del governo sulla Banda ultralarga e sulla Crescita digitale è “di grande rilievo”, tuttavia gli effetti del piano stesso dispiegheranno i loro effetti sul mercato solo dopo i “provvedimenti attuativi, lasciando quindi il quadro ancora incerto”.

Secondo Patuano, il piano del governo è “il primo esempio di progetto di sistema a sostegno del settore” e prevede una serie di misure importanti “sul versante della semplificazione amministrativa”. Tuttavia, aggiunge l’Ad di Telecom, “va rilevato che il governo indica linee programmatiche che dispiegheranno i loro effetti sul mercato solo con l’adozione dei provvedimenti attuativi, i cui contenuti e tempi non sono stati precisati, lasciando quindi il quadro ancora incerto”.

In particolare Patuano fa riferimento al decreto attuativo della legge “Sblocca Italia” che definirà i requisiti formali richiesti per la partecipazione alle gare.

Secondo l’Ad di Telecom “di particolare importanza sono le misure previste sul versante della semplificazione amministrativa, mirate ad accelerare l’installazione delle reti a banda ultralarga, quali la realizzazione del catasto delle strutture di posa, l’innalzamento dei limiti di emissione elettromagnetica, la creazione di uno sportello unico per i permessi, la possibilità di posa aerea della fibra ottica, il precablaggio verticale dei building”. Altrettanto rilevante è poi lo switch off della Pubblica amministrazione per il passaggio a servizi unicamente digitali e l’introduzione di incentivi per favorire la migrazione dei clienti verso le reti in fibra.

Rispondendo all’appello del sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, che ha inviato le telco a collaborare per raggiungere gli obiettivi del piano banda ultralarga, Patuano ha risposto: “Telecom Italia c’è e ci sarà e risponderà in una logica di mercato. Nel 2014 abbiamo già fatto uno sforzo notevole e importante sul piano degli investimenti”.

“A giorni lanceremo in tutte le città dove siamo con la fibra il servizio a 50 megabit al secondo – ha annunciato poi – L’evoluzione delle tecnologie di rete fissa consentirà alle soluzioni ibrida rame- fibra di raggiungere performance, non solo superiori alla velocità di 30 Mbit/s attualmente commercializzata, ma ampiamente al di sopra dei 100 Mbit/s previsti dall’Agenda digitale. Nell’attesa di queste evoluzioni, già sulla attuale rete FttCab, lanceremo dal prossimo aprile il servizio a 50 Mbit/s”.

Per quanto riguarda le reti mobili ultrabroadband, ha aggiunto Patuano, siamo stati i primi a lanciare la quarta generazione mobile e a passare dai 100 Mbit/s dell’Lte tradizionale ai 180 Mbit/s e successivamente ai ai 225 dell’Lte ‘advanced’ che abbiamo già messo a disposizione della nostra clientela, lanciando qualche settimana fa, l’offerta commerciale in oltre 120 città”.

Dopo il 2017, anno in cui si conclude il piano attuale di Telecom Italia, “accelereremo sulla fibra con la tecnologia Ftth (Fiber to the home) per raggiungere l’obiettivo dell’Agenda digitale europea”, ha poi assicurato il manager. “Abbiamo scelto – ha spiegato Patuano tornano sul piano 2015-2017 – di privilegiare la massima distribuzione geografica con l’FttCab (fiber to the cabinet), senza però tralasciare l’ultrabanda nelle grandi citta’, a cui abbiamo destinato un investimento di circa 500 milioni di euro, che saranno destinati ai principali centri urbani”. Comunque, ha aggiunto Patuano, “l’evoluzione delle tecnologie di rete fissa (come il vectoring, ndr) consentirà alle soluzioni ibride rame-fibra di raggiungere performance non solo superiori alla velocita’ di 30 mega attualmente commercializzata, ma ampiamente al di sopra dei 100 (rpt, 100) mega previsti dall’Agenda digitale”.

Infine il manager ha ribadito che Telecom Italia sta predisponendo le carte per lo sbarco in Borsa (Ipo) della società delle Torri Inwit “prima dell’estate”.

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