Assinform: “Sugli appalti buona legge, ma accelerare sulla dematerializzazione”

L’associazione di Confindustria presenta in commissione Lavoro al Senato sette proposte per rendere più efficaci le nuove norme: “Provvedimenti a tutto vantaggio dell’occupazione e della crescita”

Pubblicato il 10 Mar 2015

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“Soddisfazione per il nuovo disegno di legge per la disciplina degli appalti pubblici”. E’ la posizione presa da Assinform durante l’audizione alla commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato. Il vicepresidente Alberto Tripi (nella foto) e il consigliere delegato Biagio De Marchis, hanno definito il provvedimento come “un’iniziativa finalizzata a riscrivere e tradurre la normativa sugli appalti pubblici in un codice più snello, che disciplini la materia in modo specifico per i servizi, rinviando ove consentito e opportuno a strumenti di soft law adottati dall’Autorità nazionale anticorruzione”.

Nell’occasione l’associazione delle aziende dell’information technology che aderisce a Confindustria ha incoraggiato “il più rapido avanzamento del nuovo ddl”, e ha formulato le proprie proposte “per una maggiore funzionalità della nuova normativa”.

Al primo punto delle proposte c’è “un approccio differenziato per i diversi ambiti di applicazione con particolare riguardi ai servizi”, poi “la riduzione degli oneri procedurali nelle fasi di gara, anche attraverso la semplificazione delle modalità di accertamento, la dematerializzazione degli adempimenti e l’accesso da parte delle stazioni appaltanti alle banche dati degli enti certificanti e degli enti di controllo”. Tra le proposte di Assinform compare anche “l’aggiudicazione entro tempi certi e rapidi e possibilmente predefiniti, l’adozione di criteri di valutazione più adatti alle caratteristiche dei servizi, soprattutto nei casi ad elevato apporto intellettuale e progettuale, e la definizione di un quadro di riferimento chiaro per il partenariato pubblico-privato”.

Agli ultimi due punti “l’individuazione di parametri di qualità ed efficienza delle stazioni appaltanti e di prassi extragiudiziali di riduzione del contenzioso”, e “un’attenta valutazione dei criteri reputazionali che prevedano di considerare i comportamenti anche delle stazioni appaltanti”

“Tutto ciò – spiegano da Assinform – si tradurrà in maggiore efficienza del sistema con l’effetto di far ‘girare’ più rapidamente la nostra economia a tutto vantaggio dell’occupazione e della crescita. Da questo punto di vista altra importante scadenza sarà il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale (Cad)”.

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