IL CASO

Poker online, mega evasione da 300 milioni

La Finanza accusa PokerStars: transfer pricing con Malta e Isola di Man per pagare meno tasse. L’azienda replica: “Abbiamo rispettato le leggi”

Pubblicato il 11 Mar 2015

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Il gruppo PokerStars nel mirino delle Fiamme Gialle italiane: il Comando Provinciale di Roma della Guardia di Finanza ha scoperto una maxi evasione fiscale attuata dalla società che, attraverso la costituzione di due filiali nazionali, “gestisce di fatto il gioco del poker online in Italia”, secondo le parole stesse degli inquirenti. L’operazione, denominata All-in, “ha permesso di riportare in Italia il reale valore di mercato delle transazioni avvenute tra le società del gruppo internazionale, recuperando il maggiore reddito non dichiarato al Fisco italiano”, si legge nella nota, riportata da Repubblica.it, della Guardia di Finanza che spiega le indagini sulla casa del gioco su Internet.

Il noto brand del poker online (anche l’asso del tennis Rafa Nadal e il numero uno azzurro Gigi Buffon sono stati testimonial della società) non avrebbe dichiarato ricavi di oltre 300 milioni di euro. “Grazie all’esame della copiosa documentazione contabile, all’analisi dei flussi telematici ed ai controlli effettuati presso i fornitori di servizi del gruppo, i militari del I Gruppo Roma hanno ricostruito in capo alla società italiana del gruppo, la Halfords Media Italy S. r. l., ricavi non dichiarati per oltre 300 milioni di euro”, si legge nel comunicato. La società, formalmente costituita per sevizi ausiliari allo svolgimento del gioco virtuale in Italia, aveva come ruolo effettivo “quello di svolgere, per conto del gruppo PokerStars – in maniera continuativa e sull’intero territorio nazionale – attività indispensabili e funzionali al core business del gruppo”.

“L’indagine – continua la nota – ha evidenziato che la Halfords ha dolosamente eroso la propria base imponibile, decrementando il valore delle prestazioni rese nei confronti del gruppo PokerStars, in maniera tale da spostare la tassazione del reddito prodotto in Italia verso Malta e l’Isola di Man che, al settore del gioco virtuale, riservano un trattamento fiscale particolarmente agevolato”. La tecnica usata è detta dei “prezzi di trasferimento”: minimizzare il carico fiscale globale grazie allo spostamento dei ricavi dove la tassazione è molto più conveniente.

La nota della Gdf conclude: “L’attuazione del complesso disegno criminale è stata resa possibile grazie alla posizione verticistica assunta in tutte le società controllate dall’amministratore unico del gruppo, funzionale a poterne determinare ed influenzare l’autonomia gestionale in vista del proprio esclusivo vantaggio personale”. L’amministratore è stato denunciato per frode fiscale.

Alla diffusione della notizia che attribuisce alla Halford Media Italy S.r.l il reato di evasione fiscale, Eric Hollreiser, in qualità di Responsabile Corporate Communications di PokerStars, ha replicato: “PokerStars ha collaborato con le autorità fiscali italiane da quando è stata aperta un’indagine diversi anni fa. Abbiamo operato nel pieno rispetto delle leggi locali e abbiamo pagato oltre 120 milioni di euro di tasse in Italia nel periodo al quale si riferisce l’indagine. Come molte altre società globali dell’e-commerce, contestiamo vivamente la posizione delle autorità italiane sul domicilio fiscale. Le verifiche sono in corso e contiamo di risolvere la causa in nostro favore. Nel frattempo, le nostre attività continuano regolarmente su www.pokerstars.it e rimaniamo concentrati a operare come il più popolare sito di poker legale in Italia”.

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