Il regolatore britannico delle telecomunicazioni Ofcom ha lanciato oggi una vasta revisione strategica dei mercati delle comunicazioni digitali del Regno Unito, con l’obiettivo di studiarne le evoluzioni e capire come attuare le prossime politiche regolatorie garantendo che l’industria continui a soddisfare le necessità degli utenti finali.
La scorsa revisione revisione strategica, condotta circa dieci anni fa, è durata quasi due anni e ha portato alla separazione della rete di accesso di British Telecom dalle attività retail – una separazione non in due business autonomi, come ipotizzato inizialmente, ma una separazione funzionale in due divisioni rimaste parte della stessa azienda. Nacque così nel 2006 Openreach, il ramo infrastrutture di BT, tuttora la principale rete britannica per i servizi voce e dati che vende accesso a una serie di operatori telecom, tra cui la stessa divisione retail di BT.
L’esame avviato oggi non dovrebbe però prendere in considerazione un’ulteriore separazione di attività per l’incumbent, secondo gli analisti di Ovum; piuttosto cercherà di capire se si può prevedere una maggiore deregulation del mercato telecom come effetto della maggiore concorrenza che si è creata con l’ingresso degli operatori cosiddetti Ott.
La revisione dei mercati britannici delle Tlc non potrà ovviamente prescindere dalle questioni di attualità, ovvero il consolidamento in atto, con BT che sta acquisendo EE e Three Uk di Hutchison che si è accordata per comprare O2 Uk da Telefonica e che ora aspettano il via libera dell’autorità antitrust. Le indicazioni che arriveranno da Ofcom saranno preziose, ma, sottolinea Matthew Howett, Practice Leader, Regulation di Ovum, Ofcom probabilmente terrà questi aspetti in secondo piano per concentrarsi invece su come la sua revisione strategica dei mercati digitali possa condurre a un ulteriore allentamento della regolazione sul settore.
Anche se Ofcom è un “regolatore convergente”, spiega Howett, “regola ancora per lo più le varie questioni in silos separati e dentro le strutture ben definite del quadro europeo per la regolazione dei mercati telecom. Ma poiché sul mercato sono apparsi nuovi e agili player, come Skype e WhatsApp, che competono con le telco tradizionali erodendo fette del loro guadagno, i regolatori si sono ritrovati in qualche modo limitati nella loro capacità di reagire al cambiamento” dall’esistenza di questi schemi predefiniti e da questa separazione degli ambiti, e quindi incapaci di dare risposte nel modo in cui sarebbe stato gradito alle telco. La revisione intrapresa offre dunque al regolatore l’opportunità di considerare adeguatamente l’impatto che i nuovi servizi concorrenti hanno sul settore delle Tlc e se questo impatto giustifica una maggiore deregulation dei tradizionali mercati delle comunicazioni, come le telco da tempo chiedono, conclude Ovum.