L’offerta di Ei Towers rimarrà quella annunciata il 24 febbraio, e mirerà a rastrellare una quota minima del 66,67% del capitale di Rai Way tramite un’offerta pubblica di acquisto e scambio. A confermarlo sono le indiscrezioni sulla vicenda che si susseguono da giorni, mentre il consiglio d’amministrazione “tecnico” ha messo a punto nel pomeriggio la stesura finale del prospetto informativo sull’Opas, depositato in serata alla Consob. Ora la commissione avrà 15 giorni per analizzare il prospetto, chiedere eventuali chiarimenti o integrazioni e dare il proprio benestare all’Opas. Da quel momento l’azienda sarà chiamata a concordare con Borsa italiana i tempi e il calendario dell’offerta, che potrebbe chiudersi a giugno.
Nella seduta di oggi il Board della società che fa riferimento a Mediaset ha anche chiamato l’assemblea dei soci a esprimersi, nella seduta del 21 aprile, quella convocata per l’approvazione del bilancio, sul rinnovo dell’autorizzazione all’acquisto e all’alienazione di azioni proprie. A darne notizia è un comunicato dell’azienda. Tra le finalità del buy-back, e in questo è semplice leggere un riferimento all’Opas su Rai Way, c’è anche “l’eventuale impiego” delle azioni “come corrispettivo in operazioni straordinarie, anche di scambio di partecipazioni, con altri soggetti nell’ambito di operazioni di interesse della Società”.
Intanto l’Antitrust, in un percorso “parallelo” a quello della formalizzazione dell’Opas, ha aperto una istruttoria sul caso, per “accertare l’eventuale creazione o rafforzamento di una posizione dominante nel mercato delle infrastrutture per la radiodiffusione televisiva e sonora – spiegavano dall’Authority annunciando l’avvio del provvedimento – In considerazione della natura ‘verticalmente integrata’ del Gruppo Mediaset, di cui Ei Towers fa parte, l’istruttoria è altresì volta a verificare i possibili effetti sulla concorrenza nei diversi mercati a valle in cui il Gruppo è presente, tra cui in particolare quelli della diffusione televisiva terrestre in tecnica digitale (broadcasting digitale) e della raccolta pubblicitaria sul mezzo televisivo”. In questo caso l’Authority ha 45 giorni di tempo per fare i propri rilievi e presentare le proprie osservazioni alla società offerente. In quest’arco di tempo i vertici di Ei Towers chiederanno all’authority di essere ascoltati in audizione per esporre la propria posizine sulla vicenda.
Tra le possibilità in campo c’è quella che l’Antitrust possa chiedere a Ei Towers di riformulare l’offerta, stabilendo una serie di paletti a tutela della concorrenza e del mercato. Intanto da quando il progetto è stato lanciato ha subito ottenuto il consenso dei mercati: sullo sfondo ci sarebbe anche il fatto che un eventuale consolidamento renderebbe l’intero settore meno “attaccabile” dall’estero.
Ma tra le ipotesi che iniziano a prendere quota, e che potrebbe mettere Rai e Mediaset al riparo da eventuali rilievi dell’antitrust, che la possibilità che della partita torri Tv entri a far parte anche Metroweb, che potrebbe diventare – anticipa Stefano Carli su Repubblica – il contenitore in cui Rai e Fininvest potrebbero far confluire i propri rispettivi asset di trasmissione tv, mantenendone soltanto una quota di minoranza, che le terrebbe al sicuro da eventuali rilievi sulla concorrenza sia in Italia sia in sede Ue. Così quella che a giugno era sembrata soltanto un’ipotesi – ricostruisce il quotidiano – potrebbe diventare un vero e proprio piano di riserva per Metroweb nel momento in cui le possibilità che la società possa avere un ruolo strategico nel piano del Governo sulla banda larga “stanno perdendo spessore”.
La posizione ufficiale della Rai finora è stata quella di non voler giudicare l’offerta come amichevole, dal momento che viale Mazzini è stata all’oscuro, come confermato anche dal management della proponente, delle intenzioni di Ei Towers. E in più rimane il vincolo del 51% da tenere in mano pubblica, che è il requisito sul quale il Governo ha dato il via libera alla quotazione in borsa di Rai Way.