Prima la crescita, poi la quotazione. E’ questa la strategia di Italiaonline annunciata al Sole 24 Ore dal ceo Antonio Converti. “Formalmente potremmo anche riprovarci entro settembre – spiega – In verità quello che stiamo cercando di fare è un ulteriore passo di crescit a attraverso operazioni di M&A per poi ripresentarci alla quotazione con una equity story ulteriormente arricchita”. La web company aveva previsto l’ipo lo scorso autunno ma l’operazione era rimasta ai blocchi di partenza per evitare di rimanere travolta da un mercato azionario avverso.
Ieri intanto la società del magnate egiziano Naguib Sawiris ha acquistato da Dada – altra società che fa capo sempre a Sawiris- il 100% di Moqu Adv, digital media company focalizzata sul business della performance advertising.
“L’operazione – precisa Converti – risponde a una pura logica industriale perché altrimenti non l’avremmo fatta”. Moqu è proprietaria, tra le altre cose,d ialcuni dei brand storici del web italiano come supereva.com e splinder.com. L’operazione sarà conclusa entro la fine di marzo, per un corrispettivo in contanti di 5 milioni di euro e porterà in Italiaonline attorno ai 100 milioni di ricavi, 14,9 milioni di utenti al mese, 9 milioni da mobile e al suo interno portali come Libero e Virgilio.
Sul fronte Dada, come spiega la società, l’operazione si inserisce nella strategia di focalizzazione sul core business,volta a rinforzare il ruolo di Dada come primo operatore europeon ella registrazione di nomi a dominio, servizi di hosting e server e strumenti avanzati di comunicazione. Con l’acquisizione di Moqu, Italiaonline punta a incrementare i ricavi da “programmatic advertising”.
Per quanto riguarda la Borsa, Converti conferma di volerci andare. “Abbiamo due alternative – spiega – andiamo ora che il mercato si è aperto e stiamo ricevendo spinte a riprovarci, oppure facciamo qualche altra acquisizione?”. A ogni modo, precisa Converti, “generiamo cassa. Quindi le acquisizioni siamo in grado, entro certi limiti, di finanziarcele anche in modo autonomo, magari accedendo al mercato bancario che in questo momento offre possibilità”. Shopping in cima all’agenda quindi, ma prevalentemente in Italia.