L’attenzione del mondo accademico nei confronti delle problematiche connesse alle Information Communication Technologies è cresciuta in modo considerevole nel corso degli ultimi anni. In particolare, tale interesse ha riguardato giuristi, economisti ed ingegneri, i quali hanno iniziato ad osservare – ognuno dal proprio angolo visuale – le tante questioni poste dallo sviluppo delle nuove tecnologie.
Tuttavia, questo approccio al tema – caratterizzato da studi e ricerche compiuti in maniera isolata dagli specialisti di ogni ambito disciplinare – ha ben presto mostrato tutti i suoi limiti e ha indotto gli studiosi più attenti a cercare il confronto e il dialogo con specialisti di altri settori.
Questa consapevolezza è stata sempre molto chiara negli scritti di Giovanna De Minico, professore di diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, da tempo attenta osservatrice dei nuovi mezzi di comunicazione e delle libertà fondamentali. Lo dimostra l’impianto del suo ultimo lavoro monografico “Internet. Regole e anarchia” (Jovene Editore, 2012), divenuto un punto di riferimento per la comunità scientifica dedicata al tema, e di numerosi scritti pubblicati in riviste nazionali, straniere (in uscita il saggio sul Bill of Rights in Internet nella International and Comparative Law Review, 1, 5) e blog internazionali (da ultimo A Tale of Two States – Rule of Law in the Age of Terrorism, in IACL).
Questo approccio metodologico ha spinto la prof. De Minico a istituzionalizzare in forme accademiche lo scambio culturale divenuto sempre più frequente con ingegneri dell’Ateneo federiciano, sviluppatosi negli anni grazie a progetti di ricerca e convegni interdisciplinari.
Nasce così il Centro ERMES – Centro Europeo di ricerca sui Media per la società dell’informazione (European Research Centre on Media for E-Society) – istituto presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e diretto proprio dalla De Minico. Non sorprende, dunque, che alle attività del Centro partecipino giuristi (proff. Giuseppe Guizzi, Carlo Longobardo, Alberto Lucarelli, Carolina Perlingieri e Francesco Santoni) e ingegneri (proff. Leopoldo Angrisani, Antonino Mazzeo, Nicola Mazzocca, Luigi Paura, Antonio Pescape, Giovanni Poggi e Giorgio Ventre) che si siano occupati di questi temi nei rispettivi percorsi scientifici e/o professionali.
Il giorno 27 marzo avranno formalmente avvio le attività del Centro e per l’occasione è stato organizzato un convegno presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università napoletana. In quella sede prenderanno la parola, dopo i saluti istituzionali del Rettore, Manfredi, dei due direttori dei rispettivi dipartimenti coinvolti, De Giovanni e Mazzocca, del presidente della Regione Campania, Caldoro e del sindaco di Napoli, de Magistris, rappresentanti del mondo istituzionale e della web economy. La De Minico guiderà i lavori della mattinata e introdurrà la presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, che presumibilmente illustrerà l’esperienza in atto della Commissione Internet e Diritti, dalla lei stessa istituita; quindi, le relazioni dei presidenti delle Autorità Indipendenti di settore (presidenti Pitruzzella e Soro, nonché il commissario Nicita). Le conclusioni spetteranno all’europarlamerntare Pittella, dato lo spessore necessariamente sovranazionale del tema e dell’attività del Centro. Nel corso del pomeriggio, invece, prenderanno la parola gli operatori economici, distribuiti nei due panels in cui si articola la sessione pomeridiana, rispettivamente coordinati dal prof. Giorgio Ventre e dal direttore de “Il Mattino”, il dott. Alessandro Barbano. Il dibattito toccherà temi centrali della politica italiana ed europea, dalla net neutrality (con Guindani, Guizzi e Stinchi) alla annunciata riforma del servizio pubblico radiotelevisivo (con Gubitosi, Nieri e Gerritsen), per finire con l’Agenda digitale (con Casavola, Catania, Purassanta, e Trombetti).
Le conclusioni del convegno saranno affidate al prof. Massimo Villone, professore di diritto costituzionale, studioso che ha dedicato ampie riflessione al delicato tema della tutela dei diritti costituzionali nell’era di Internet, in particolare delle libertà politiche, tema che – c’è da ritenere – sarà coltivato con la dovuta attenzione anche dai componenti del neo Centro ERMES.