Nell’ambito degli investimenti previsti dal Piano Juncker “la banda larga è al primo posto” per l’Italia, secondo l’amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorno Tempini.
“La banda larga – ha dichiarato in occasione di un intervento al Salone del risparmio – è sicuramente uno dei possibili campi di attuazione del Piano Juncker. Noi siamo pronti a fare la nostra parte nel Piano Juncker con investimenti concreti per portare la fibra nelle case”.
Tra le proposte italiane per il Piano Juncker spiccano gli investimenti per le piccole e medie imprese e per la digitalizzazione (82,2 miliardi di euro totali, di cui 39,5 investiti tra il 2015 e il 2017). La banda ultralarga e il raggiungimento degli standard europei saranno in prima linea nei programmi di digital economy. Quasi 73 miliardi di euro saranno investiti in totale per finanziare piani dedicati alle infrastrutture di trasporto, mentre all’energia l’Italia dedicherà 26,6 miliardi, di cui 13,9 tra il 2015 e 2017. Per l’Europa, invece, il settore energetico sarà il più importante e riceverà finanziamenti totali per 456,6 miliardi di euro, seguito dai trasporti (434,2 miliardi).
Pilastro del piano Juncker è il Fondo europeo per gli investimenti strategici (Efsi) che diventerà operativo a breve mentre verrà costituita una riserva di progetti sviluppata progressivamente. Gli obiettivi per il 2016 saranno la verifica dei progressi compiuti e la revisione intermedia del piano finanziario. Lo scopo principale del Fondo sarà l’aiuto alle piccole e medie imprese e ai settori chiave di rilevanza europea: energia, trasporti, banda larga, istruzione, ricerca e innovazione.