Quando Google ha annunciato a marzo l’ingresso sul mercato della telefonia mobile, come operatore virtuale negli Stati Uniti, aveva sottolineato che tale decisione si legava alla volontà di portare innovazione sul mercato dei network provider. E ora sembra che la prima innovazione sia liberare il mercato della telefonia mobile delle tariffe del roaming internazionale.
Secondo quanto riporta il quotidiano britannico Telegraph, Google starebbe trattando con Hutchison Whampoa, il colosso asiatico proprietario dell’operatore Tre, per un accordo di accesso wholesale che permetterà ai clienti americani di effettuare chiamate quando si trovano all’estero allo stesso costo di quando si trovano negli Stati Uniti. Ma c’è di più: Google starebbe cercando un accordo simile con Hutchison Whampoa in Italia e in diversi altri paesi dove Hutchison opera attraverso Tre, come Uk, Irlanda e ancora Hong Kong, Macau, Indonesia, Vietnam, Sri Lanka, Svezia, Danimarca, Austria.
L’obiettivo di Google sarebbe creare una rete globale in cui chiamate, sms e dati hanno sempre lo stesso costo indipendentemente da dove si trova l’utente mobile. Hutchison è il partner naturale per Mountain View perché ha già abolito le tariffe del roaming per i clienti di Tre in molti paesi.
Per ora né Google né Hutchison hanno confermato di aver siglato un accordo e Google aveva chiarito, al momento dell’annuncio della sua inizitiva per diventare operatore mobile virtuale negli Usa, che il suo è un progetto “di piccola scala”, ma è chiaro che le telco, soprattutto i big del settore, temono le manovre del colosso di Internet. Il quotidiano MingPao di Hong Kong sottolinea che l’ingresso di attori come i grandi gruppi del web e dell’informatica nel mondo delle Tlc rischia di mettere ulteriormente sotto pressione le telco, in particolare quelle statunitensi che, come nota anche il Telegraph, al momento godono di più alti margini di guadagno rispetto a quelle europee ma che con l’arrivo di Google o anche Apple sul mercato potrebbero essere costrette a ridurre i prezzi o a potenziare gli investimenti per migliorare il servizio, per esempio la copertura mobile su reti wi-fi.
L’eliminazione delle tariffe del roaming è diventato uno degli elementi con cui le telco più piccole cercano di differenziarsi e sottrarre clienti agli incumbent: negli Stati Uniti T-Mobile Usa offre forti riduzioni sul roaming internazionale e anche così è riuscita a conquistare clienti prima abbonati di At&t o Verizon. La stessa strategia viene seguita da Free Mobile (gruppo Iliad) in Francia. Come noto, l’abolizione delle tariffe del roaming è uno dei pilastri della politica della Commissione europea e parte essenziale del mercato unico digitale, ma molto osteggiata dalle telco: l’eliminazione di questi costi, inizialmente prevista per il prossimo dicembre, è stata posticipata al 2018.