Capgemini: mobile broadband motore degli investimenti Ict

In Italia il totale delle connessioni è del 13%. “Gli operatori puntino ad ottimizzare la rete e migliorare la qualità dei servizi”

Pubblicato il 13 Apr 2010

Investire nella rete e nella qualità del servizio erogato. E'
il "consiglio" per gli operatori di Tlc che emerge dallo
studio di Capgemini Telecom, Media & Entertainment “Mobile
Broadband in Europe: Profitability Challenge or Next Growth
Engine?”.

"Per gli operatori Telco europei – precisa il report – la
banda larga mobile sta emergendo come un importante driver di
crescita. Questo grazie a una maggiore velocità di accesso
rispetto alle connessioni Dsl, alla presenza di piani tariffari
più economici e alla disponibilità di terminali a basso costo. In
determinate aree geografiche, la banda larga ha cominciato a
prevalere sull’utilizzo delle relative connessioni di tipo
fisso.

In Italia il totale delle connessioni a banda larga mobili si
attesta attorno al 13%. Una percentuale inferiore a quella
austriaca (35%), portoghese (33%) e irlandese (24%) ma
sensibilmente superiore a quella registrata in Gran Bretagna,
Spagna e Danimarca (11%).

"Il mobile broadband sarà a tutti gli effetti il motore degli
investimenti nel mercato Ict e Media nei prossimi anni – spiega
Eraldo Federici, responsabile del Settore Telco&Media di Capgemini
Italia – I diversi attori della catena del valore, content
provider, broadcaster e telco provider, sono e saranno sempre di
più coinvolti in questa trasformazione. La sfida sarà quella di
cogliere fino in fondo le potenzialità offerte dallo sviluppo del
mercato”.

Ma come dovranno muoversi gli operatori in questo contesto? Secondo
Capgemini, nel breve periodo, è necessario proporre ai clienti
prezzi differenziati per i servizi e attuare misure di traffic
shaping per ottimizzare l'utilizzo della capacità della rete
di telecomunicazioni.

Nel lungo periodo, invece, l’analisi di Capgemini suggerisce agli
operatori di puntare su metodi che riducano gli investimenti di
capacità di backhaul attraverso l’utilizzo della fibra
ottica.
"Al fine di aumentare la velocità di accesso alla rete,
inoltre, gli operatori avranno bisogno di elaborare un chiaro piano
di migrazione verso tecnologie di prossima generazione, come Lte –
conclude il report -. Gli operatori mobili dovranno anche investire
nel miglioramento della copertura di tipo in-building tramite
femtocell, al fine di fornire un'elevata qualità dei servizi
per gli utenti domestici e accelerare il processo di sostituzione
fisso-mobile".

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