LO STUDIO

M2M, online l’indagine conoscitiva di Agcom: “Servono sistemi standard”

L’Autorità rende disponibili i dettagli dello studio: “Nel mondo 225 milioni di connessioni, le reti sono inadeguate”. Via alla costituzione di un comitato ad hoc per favorire lo sviluppo dei servizi

Pubblicato il 09 Apr 2015

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Agcom pubblica online i risultato dell‘indagine conoscitiva sul settore machine-to-machine. Si tratta di una delle prime indagini conoscitive sul tema, a livello europeo. In particolare, l’Agcom ha contribuito attivamente alla successiva consultazione avviata dal Berec. L’indagine ha esaminato, con la partecipazione “di numerosi e qualificati stakeholder”, i fattori che influenzano lo sviluppo e le modalità di utilizzo dei servizi M2M e, più in generale, nell’Internet of Things, individuandone le criticità e le aree di intervento.

Stando all’indagine sono circa 225 milioni le connessioni M2M attive nel mondo nel 2014, e di queste il 27% in Europa, con un trend di crescita di oltre il 20% annuo, tra i servizi attivati da produttori di dispositivi di comunicazione, operatori di rete, gestori di piattaforme, produttori di contenuti, fornitori di servizi. Ma non mancano le criticità per lo sviluppo di queste piattaforme, a partire dalla necessità della definizione di “standard”.

“Le infrastrutture a oggi utilizzate per fornire i servizi M2M sono inadeguate a soddisfare le esigenze trasmissive – sostengono da Agcom – così come le soluzioni tecnologiche sono estremamente frammentate e le piattaforme risultano di natura prevalentemente proprietaria: è dunque necessario incentivare lo sviluppo di piattaforme standard, eventualmente anche attraverso l’intervento pubblico”.

“A causa della configurazione del servizio e dell’eterogeneità dei soggetti coinvolti – sottolineano dall’Authority – i servizi M2M stanno modificando le relazioni tra operatori tradizionali di telecomunicazioni che, dal tipico modello Business-to-Consumer (B2C), si stanno evolvendo verso modelli Business-to-Business (B2B) o Business-to-Business-to-Consumer (B2B2C), perdendo la relazione diretta con l’utente finale, che diventa invece prerogativa del ‘fornitore di servizi M2M. Un fenomeno che ha impatti rilevanti in termini di garanzie contrattuali e data protection degli utenti finali.'”.

Il mondo del M2M, spiegano da Agcom – include una vastissima ed eterogenea serie di servizi di comunicazione elettronica, che vanno dalle connected car, ossia le automobili che utilizzano la connessione per le dotazioni di sicurezza e per i servizi di infotainment, agli smart metering; dalle smart grid che, nel settore elettrico, permettono di eliminare i contatori elettromeccanici e di gestire la rete in maniera efficiente e razionale, alle smart city grazie alle quali, con l’applicazione di tecnologie Ict alle infrastrutture e ai servizi delle città, si determina una maggiore efficienza e qualità nell’utilizzo dei servizi a beneficio dei cittadini, delle imprese e così via. I servizi M2M possono essere impiegati anche per uso domestico, per la gestione a distanza dei veicoli, sistema sicuro dei pagamenti, insomma per un ampio e crescente insieme di servizi che caratterizzano la cosiddetta ‘digital life’.

A livello transnazionale, secondo l’indagine i servizi M2M stanno spingendo gli operatori mobili a sviluppare alleanze internazionali. “Se da un lato forme di consolidamento possono portare a importanti incrementi di efficienza – spiega una nota del Garante – dall’altro occorre vigilare sui rischi di innalzamento di barriere all’ingresso del mercato, specie a danno di quegli operatori nazionali che sono più deboli nella competizione globale”.

Dall’indagine è infine emersa anche la necessità di qualificare i servizi M2M rispetto all’attuale regime regolamentare in materia di roaming internazionale, autorizzazioni e numerazione: tutti elementi sui quali sono in corso approfondimenti in vista di eventuali interventi da parte dell’Autorità a livello nazionale ed europeo.

Tra gli strumenti per effettuare gli approfondimenti ed individuare le eventuali azioni regolamentari per favorire lo sviluppo dei servizi M2M, l’Autorità ha annuciato la costituzione di un Comitato aperto alla partecipazione di tutti i soggetti, istituzionali e non, coinvolti nello sviluppo dei servizi M2M.

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