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Content management systems, imprese a caccia di professionisti

I Cms hanno spazzato via un’intera classe di strumenti software e ora sono alla portata di chiunque. Ma farli diventare un lavoro non è semplice: ci vogliono doti da designer e programmatore

Pubblicato il 11 Apr 2015

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La progressiva affermazione delle piattaforme open source per la realizzazione di siti e servizi Web rappresenta una delle rivoluzioni tecnologiche silenziose più potenti degli ultimi decenni. Ha consentito di abbassare i costi di sviluppo, ampliare enormemente la platea degli utenti finali e modificare l’assetto del mercato del lavoro nella consulenza Web. WordPress, Joomla! o Drupal, per citare i Content Management Systems (Cms) più noti, hanno spazzato via un’intera classe di strumenti software proprietari che alla fine degli anni ’90 venivano venduti per centinaia di migliaia di euro, aprendo così il mondo Internet alle piccole imprese e al mondo consumer, mettendo a disposizione di tutti strumenti semplificati per creare siti Web. Oggi quasi 80 milioni di website si basano su WordPress. Un quarto dei domini americani gira su questa piattaforma e il sito Wordpress.com conta più visitatori unici di Amazon negli Usa.

Per molti programmatori questi Cms rappresentano oggi la nuova frontiera da percorrere per offrire servizi professionali alle imprese. “I vantaggi competitivi riguardano i tempi, i costi e la profondità di sviluppo”, racconta Luca Orlandini, esperto Joomla! di Futuraimmagine.com che vive e lavora a Fuerteventura alle Canarie. “Offrono componenti già sviluppate per avviare servizi online e perfino soluzioni di e-commerce e sono alla portata di chiunque, almeno a livello di soluzioni di base. Il lavoro degli esperti interviene, invece, quando si richiedono prodotti complessi, integrazioni, personalizzazioni o funzioni avanzate. In molti casi chi si è specializzato sui Cms offre competenze complementari, per esempio sotto il profilo della promozione del sito attraverso azioni di marketing e seo, per migliorare i risultati legati al traffico o alla visualizzazione su dispositivi mobili”.

Ciò che separa nettamente un utilizzatore di base dal professionista è la conoscenza approfondita della piattaforma, non soltanto a livello di struttura logica, ma rispetto a quanto si muove dietro le quinte, tecnicamente, nello strato legato ai linguaggi di programmazione e archiviazione dei dati. “Le figure che operano professionalmente sui Cms sono di due tipi”, spiega Carlotta Silvestrini, art director di Impronte Digitali e autrice del Manuale del perfetto Web designer con Joomla!. “Da una parte ci sono i designer che guidano lo sviluppo creativo, le azioni di comunicazione e la strategia. Dall’altra gli sviluppatori, l’anima razionale del sito Web. Solitamente sono figure distinte: in casi rarissimi ci si trova di fronte a veri talenti che sommano le due competenze, artistica e tecnica insieme”.

La diffusione e il continuo miglioramento dei Cms ha reso disponibile in Rete svariate centinaia di migliaia di temi grafici, componenti di personalizzazione, plug-in o moduli di ogni genere e ha portato, a distanza di oltre 10 anni dalla nascita, a livelli di sicurezza ottimali perché siano utilizzati stabilmente anche da grandi marchi o istituzioni, a partire dalla Nasa e dalla Casa Bianca. “Apprendere come utilizzare questi sistemi è relativamente semplice”, spiega Mario Vercellotti, esperto Drupal che vive e lavora a Helsinki per Wunderkraut. “Si inizia provando, un po’ in maniera artigianale, guardando dentro ai Cms e nutrendo la passione per il software Web. Conoscere il linguaggio di programmazione conta molto, ma soprattutto serve assimilare bene la logica di funzionamento. Gli unici limiti sono rappresentati dalla complessità dei progetti: un po’ come nel settore delle costruzioni nessuno realizza un edificio da solo e molto spesso è necessario specializzarsi in alcune aree di sviluppo”. Le barriere all’ingresso per svolgere questo mestiere sono, a ogni modo, quasi inesistenti.

“Da un certo punto di vista è soltanto una questione di continuità e passione. Apprendere come lavorare su Cms complessi presuppone curiosità, capacità logiche e una grande voglia di risolvere problemi” precisa Roberto Pesando, freelance e cofondatore di Drupal Italia. “Il lavoro non manca. Sono tecnologie diffuse a livello mondiale, ma i professionisti non temono concorrenza perché si pongono su livelli più alti del semplice Web publising”. Il problema di chi opera in Italia resta la bassa remunerazione e l’alto costo del lavoro, ma una specializzazione verticale consente comunque di intercettare grandi clienti o lavorare sui mercati esteri. Molti esperti operano come freelance, mentre è difficile, al contrario, trovare agenzie specializzate su singoli Cms. La vera risorsa per chi lavora in questo campo restano le community legate ai singoli framework di sviluppo, oggi operative a livello mondiale. Qui si trovano facilmente collaboratori o assistenza in caso di difficoltà, talvolta anche gratuitamente, attraverso scambi di conoscenze tecniche e la condivisione aperta del sapere tecnologico.

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