Fatturazione elettronica anche tra privati e ruling (trattamento fiscale internazionale). Saranno questi gli argomenti del primo pacchetto di decreti attuativi della delega fiscale che arriverà sul tavolo del consiglio dei ministri il prossimo 21 aprile. Se la data è certa perché annunciata dal premier in persona nella conferenza stampa seguita all’ approvazione del Def, sugli argomenti potrebbero esserci degli aggiustamenti dell’ultim’ora.
Ad essere esaminati, a quanto si apprende, dovrebbero essere i testi sulla fatturazione elettronica anche tra privati e sul ruling e la fiscalità internazionale, per bloccare cioè il meccanismo di spostamento fittizio dei profitti delle imprese in Paesi a bassa tassazione. Intanto, l’e-fattura è entrata in vigore ed è quindi obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni dallo scorso 31 marzo. Mentre sul ruling internazionale era stata già elaborata una proposta del Governo che introduceva la tracciabilità dei pagamenti alle aziende operanti sul web ed al contempo prevedeva l’obbligatorietà della partita iva italiana per tutti gli operatori e fornitori di advertising online nel mercato domestico. Quest’ultimo punto, in particolare, non fu mai dibattuto. Tale parziale abrogazione della web tax ha spesso confuso le acque della net economy, disorientando fiscalmente le aziende che qui vi operano, sempre più forzosamente propense a cercare accordi di tax ruling. In Italia è l’ufficio Ruling internazionale, all’interno dell’agenzia delle Entrate, che accoglie e valuta le istanze di adesione a queste procedure, con particolare riferimento alla valutazione dei requisiti tipici di una stabile organizzazione, ai regimi di transfer pricing, agli interessi, ai dividendi ed alle royalties.
Si sta ancora valutando se portare in cdm anche la cosiddetta “cooperative compliance” per le imprese sopra i 10 miliardi di fatturato, mentre dovrebbero slittare a giugno i più delicati giochi e catasto, entrambi provvedimenti che sembravano praticamente pronti, ma che non hanno ancora visto la luce. Prima dell’estate è infatti previsto il secondo pacchetto di decreti, quello che dovrebbe risultare più pesante ed impegnativo e che dovrebbe inglobare anche il testo finale sulle sanzioni, che a dicembre scorso ha scatenato infinite polemiche per la norma ribattezzata “salva-Berlusconi”.