PUNTI DI VISTA

Cosentino: “Per fare il Fascicolo sanitario elettronico servono dati di qualità”

Essenziale saper interpretare le informazioni secondo standard condivisi. Ma senza dimenticare la tutela della privacy dei pazienti

Pubblicato il 15 Apr 2015

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In ambito sanitario, la gestione dei dati del paziente secondo parametri standard di qualità e essenziale. In un complesso reticolo relazionale, appare infatti evidente la centralità del Dato, i dati del paziente vengono utilizzati da una molteplicità di entità ad essi interessati secondo specifiche ottiche (ospedali, medici, farmacie, laboratori medici, servizi sociali, assistenti sociali, sistemi pensionistici, assicurazioni sulla vita, sindacati, istituti di statistica, etc, ma ne conto almeno 50 in una slide presentata da Angelo Gambarotta, Presidente di Telbios, in un recente convegno organizzato dal Club Dirigenti Tecnologie dell’Informazione CDTI sulla integrazione tra Mhealth, Telemedicina e Fascicolo Sanitario Elettronico).

Facendo riferimento a quanto riportato nel libro bianco del CDTI “Telemedicina: dal dire al fare”, grazie al contributo di Domenico Natale, l’applicazione degli standard può costituire un volano di sviluppo e innovazione nel campo della salute e della telemedicina, specie in questo momento di avviamento del Fascicolo Sanitario Nazionale. Il FSE, solo se supportato nella sua attuazione da adeguati standard comuni, potrà consentire l’auspicata integrazione ed interoperabilità dei sistemi, per favorire la continuità, ubiquità e tempestività di cura del paziente, con ricadute positive sulle potenzialità della telemedicina.

Le fonti a cui si riferiscono le norme sono variegate: dall’ISO, all’UNI, all’UNINFO, dall’IEC al CEI, all’HL7, all’IEEE, ecc., senza considerare in questa sede l’ETSI e l’ITU che operano nelle telecomunicazioni. L’ISO, che lavora a livello mondiale in 162 Paesi, ha dedicato specifici Technical Committee alla definizione e promulgazione di standard per il campo della Medicina. Il complesso della materia è oggetto di studio e sistematizzazione da parte della Commissione di Informatica Medica istituita nel 2013 presso l’UNINFO, Ente di normazione federato all’UNI, che tra i soci di diritto vede anche l’Agenzia per l’Italia digitale.

Con focus sulla “qualità del dato”, e correlato al tema degli standard, il “Data quality model” dell’ISO/IEC 25012: 2008 fornisce un completo quadro di riferimento degli aspetti di cui occorre tener conto nella gestione dei dati e delle informazioni. Le caratteristiche di qualità elencate nello standard possono essere utili, se applicate, al miglioramento della qualità dei dati per favorire integrazioni e acquisizioni corrette delle informazioni, come nel caso dell’attuazione del FSE. Inoltre una buona qualità dei dati che lo standard si prefigge può rappresentare una condizione essenziale da rispettare per la pubblicazione di dati aperti. L’”Open data” infatti potrà essere particolarmente utile nel settore sanitario, nel quale i dati abbondano, a volte in modo destrutturato. Tra i benefici di una diffusione delle informazioni ai cittadini è possibile annoverare: semplificazione, trasparenza, orientamento della spesa, distribuzione dei carichi di lavoro e delle file d’attesa, miglioramenti organizzativi e recuperi di efficienza, percezione degli ospedali migliori, miglior dialogo tra sistemi informativi diversi (ospedali, asl, medici di medicina generale, istituti di previdenza e assistenza, dimora del paziente).

Nel rispetto della caratteristiche di qualità dei dati previste nel suddetto modello ISO/IEC 25012, dovranno essere prestate particolari attenzioni alle seguenti caratteristiche di qualità dei dati e, con riferimento al Fascicolo Sanitario Elettronico, ai relativi livelli di qualità e confronto con i livelli attesi:

Caratteristica qualità dati

Livello di qualità

Accuratezza

Elevata (per i dati forniti dall’utente e verificati dal medico o SSN)

Completezza

Dubbia (in caso di dati oscurabili dall’utente)

Attualità

Dipende dalle regole sulla tempestività di aggiornamento

Coerenza

Da verificare (tra le Regioni e le diverse fonti documentali)

Credibilità

Elevata (se da fonte medica o SSN)

Accessibilità

Da verificare per i disabili che accedono (vedi legge 4/2004)

Comprensibilità

Media (esigenza di un glossario comune e di semplificazioni)

Conformità

Elevata (specie per i formati di interscambio)

Efficienza

Enorme occupazione di risorse (verificare l’opportunità Cloud)

Precisione

Elevata per i dettagli di immagini (radiografie/ecografie ecc.)

Riservatezza

Da garantire secondo la volontà dell’utente (Codice della Privacy)

Tracciabilità

Da tener conto per accessi, modifiche e oscuramenti

Disponibilità

24 ore al giorno, 7 giorni su 7

Portabilità

Da verificare la portabilità tra i diversi device

Ripristinabilità

Dal Cloud o da copie di sicurezza

Riprenderò questo aspetto in prossimi articoli, ma anticipo che, vista la delicatezza, e complessità del tema, in ambito sanitario, bisognerà trovare l’equilibrio tra privacy – da garantire secondo la volontà dell’utente (Codice della Privacy) – e completezza dei dati del paziente, nello stesso tempo assicurando, nello sviluppo della Sanità Digitale, una stretta governance e trasparenza sullo stato di implementazione e adesione agli standard attraverso periodici assessment.

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