Il nuovo sito Infratel, online da lunedì, fornisce il primo strumento pubblico ufficiale con cui gli utenti (e gli operatori) possono vedere lo stato dell’arte della copertura banda ultra larga, 30 e 100 Megabit. Con un motore di ricerca che mappa singoli comuni e regioni. Ma è solo il primo passo, come può anticipare Corcom: “i dati presenti sul sito sono relativi a giugno 2014. Li stiamo aggiornando con la consultazione pubblica in corso con gli operatori, presso il Mise. Non solo: introdurremo una mappa più granulare, su 94 mila aree, e quindi il sito sarà del tutto coerente con gli obiettivi della strategia nazionale banda ultra larga”, fanno sapere da Infratel.
Adesso il sito dà una copertura 30 Megabit del 22,3 per cento della popolazione e 2,4 per cento per i 100 Megabit. I valori di aprile 2015 sono probabilmente del 30 e del 5 per cento, secondo una stima preliminare (ma appunto si attende l’esito della consultazione). Stime di Infratel prevedono una copertura 30 Megabit del 50 per cento della popolazione entro quest’anno, grazie al mix di investimenti privati e, nel Sud Italia, pubblici.
La possibilità di veder ela copertura del proprio comune è già una grossa novità e così apprendiamo, per esempio, che a giugno 2014 solo il 70 per cento di Roma aveva i 30 Megabit, contro il 92 per cento di Milano e il 90 per cento di Bari. Ma il piano banda ultra larga richiede una granularità maggiore, per pianificare gli investimenti pubblici in modo coerente con quelli privati. L’utente, nella futura versione del sito, potrà quindi vedere quali aree della propria città sono coperte a 30 e a 100 Megabit. Allo stesso modo, i futuri bandi di gara mireranno a coprire al 100 per cento le città che sono in parte oggetto degli investimenti privati, colmando, area per area, le lacune lasciate dagli operatori.
Ovviamente, questi sono gli obiettivi governativi, per ora; ma dovranno fare i conti, tra l’altro, con il via libera della Commissione europea, a cui l’Italia prova ora a dimostrare che è opportuno invesitre soldi pubblici anche nelle città dove gli operatori investono solo in parte (dove cioè non tutte le aree hanno i 100 o i 30 Megabit grazie a investimenti privati).
Il futuro sito avrà anche la mappa delle imprese coperte e- tramite la collaborazione con l’Agenzia dell’Italia digitale– degli uffici pubblici, scuole e ospedali. Anche questa novità è coerente con gli obiettivi del piano, che mira a portare i 100 Megabit in tutte le pubbliche amministrazioni. Un altro obiettivo è aggregare la domanda di privati e aziende per orientare gli investimenti degli operatori. Il sito già adesso ha questa funzione: l’utente può compilare un modulo per dire che vorrebbe avere banda ultra larga nel proprio comune.
Il piano banda ultra larga è partito con il piede sbagliato, poiché non è ancora online la piattaforma per la prenotazione delle aree dove ottenere le agevolazioni fiscali. Com’è noto, il decreto relativo si fa attendere per problemi di copertura. Ma almeno con questi nuovi strumenti Infratel cerca di portare avanti i propositi della strategia.