“Velocizzare e migliorare l’efficacia della comunicazione tra i medici e i genitori dei bambini”. Così Cesare Colosimo, direttore dell’unità operative complesse di radiodiagnostica e neuroradiologia del Gemelli di Roma, in riferimento agli obiettivi di un nuovo progetto: la costruzione di una rete video diagnostica coordinata dai medici del policlinico universitario per curare a distanza piccoli pazienti con tumori celebrali. Con il duplice vantaggio di favorire lo scambio d’informazioni tra le equipe sanitarie e limitare gli spostamenti di bambini e famiglie dalla propria residenza.
“Insieme per la salute”: è questo il nome dell’iniziativa che il Gemelli e Trenta ore per la vita stanno portando avanti attraverso una raccolta fondi (trentaore.org). Dunque stiamo parlando di un’innovativa rete di video diagnostica per gestire, in maniera condivisa tra medici del Gemelli e professionisti di altri centri sanitari del centro sud e isole – hanno già aderito le aziende sanitarie di Frosinone, Crotone e Caltanissetta, con buone possibilità che si aggiunga anche una asl della Sardegna – una serie di casi clinici più complessi. Con quali vantaggi? Puntando sulla rete di video diagnostica in alta definizione sia il paziente sia il professionista dell’ospedale di prossimità hanno la garanzia che, in caso di bisogno, c’è una struttura in grado di eseguire (e far eseguire) prestazioni di elevata difficoltà e fornire supporto nella fase di diagnosi e follow-up, agevolando l’accesso a prestazioni con forte contenuto specialistico.
“Intendiamo sviluppare un modello di integrazione tra professionisti”, spiega Giorgio Casati, dirigente amministrativo del Gemelli, precisando che “il progetto è aperto a tutte le strutture sanitarie che vorranno condividerne la filosofia mettendosi in rete – ognuno con le proprie competenze, tecnologie e persone – per migliorare le condizioni dei cittadini e contribuire alla crescita del sistema sanitario nazionale”. Riprende Colosimo: “Cerchiamo di limitare i disagi e aumentare le certezze. Al contempo va ricordato che questo sistema abbatte i costi e riduce i tempi di diagnosi e ospedalizzazione”.
Quindi il direttore dell’unità operative complesse di radiodiagnostica e neuroradiologia del Gemelli spiega: “La teletrasmissione è un supporto utile. Il sistema è semplice e non occorre una preparazione specifica ma strumenti adeguati e personale dedicato. Miriamo ad una medicina personalizzata”. Inserito nell’ambito del progetto “Home”, Insieme per la salute vede protagonista un team multidisciplinare e integrato coordinato dallo stesso Colosimo, da Massimo Caldarelli (direttore unità operative complesse di neurochirurgia infantile) e Riccardo Riccardi (direttore unità operative complesse di oncologia pediatrica). “Si tratta di un processo contagioso di scambio, utilizzando le migliori tecnologie e conoscenze disponibili senza argini geografici o economici”, conclude Casati.