Imporre una ritenuta del 25% sui pagamenti effettuati dall’Italia in favore dei giganti del Web, o in alternativa individuare nel nostro Paese una “stabile organizzazione” che risponda per i redditi prodotti in Italia e oggi invece dirottati su sedi sociali in Paesi a fiscalità privilegiata. E’ il contenuto della proposta di legge presentata nel corso di una conferenza stampa da Scelta civica.
A illustrarla Enrico Zanetti, leader di Scelta civica e sottosegretario all’ Economia: “E’ una partita da circa 11 miliardi di imponibile e che potrebbe dare un gettito tra i 2 e i 3 miliardi”, spiega, aggiungendo che il veicolo ideale per rendere operativa la proposta sarebbe quello di un decreto attuativo alla delega fiscale. Difficile però che possa essere introdotta già durante la lettura in Parlamento nelle prossime settimane dei decreti legislativi, mentre è più facile che possa essere “un’integrazione – aggiunge Zanetti – a uno dei decreti legislativi da fare entro la fine dell’anno”.
Le chance di successo, secondo quanto sostengono da scelta civica, sarebbero superiori rispetto alla web tax proposta da Francesco Boccia e poi stoppata, dal momento che in questo caso non si toccherebbe la questione dell’Iva, e che le critiche anche del governo “erano rivolte – spiega il sottosegretario – allo strumento individuato più che alla volontà di intervenire”.
Tra gli obiettivi della proposta di legge che in primis la volontà di contrastare “il fenomeno delle stabili organizzazioni occulte, individuate – recita il testo della proposta – mediante una presenza continuativa di attività online, per un periodo non inferiore a sei mesi, tali da generare nel medesimo periodo flussi di pagamento a suo favore, in misura complessivamente non inferiore a cinque milioni di euro”.
Ma la soglia dei 5 milioni di euro può essere una base da cui partire: “Siamo più che aperti alla discussione”, conferma Zanetti. La proposta di Scelta civica prevede che la ritenuta del 25% non si possa applicare a quei soggetti non residenti che hanno stabile organizzazione nel territorio dello Stato, così come prevede anche l’eliminazione dell’eventuale doppia imposizione attraverso il meccanismo del credito d’ imposta.