Telecom Italia è la società che investe di più nel nostro Paese (10 miliardi in 3 anni). È un’azienda italiana, fatta da 66mila persone che si sono date obiettivi sfidanti: nel 2017 raggiungeremo con ultrabroadband fisso il 75% della popolazione e il 95% della popolazione con il4G nel mobile.
Obiettivi allineati a quelli del nostro governo e volti ad accelerare le straordinarie trasformazioni offerte dalla tecnologia digitale – fattore cruciale perla crescita e per il futuro dell’Italia. Nei mesi scorsi Telecom Italia ha cominciato a costruire la rete ultrabroadband in sette regioni dell’Italia meridionale: Campania, Molise, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Lazio. Siamo stati i soli a presentarci a questi bandi pubblici permettendo così di utilizzare fondi europei e mobilitare 700milioni di euro di investimenti altrimenti persi. Tradizionalmente in Italia è mancato un piano industriale di sistema, ma finalmente nelle telecomunicazioni si è fatto un passo importante fissando degli obiettivi comuni e una strategia.
Per rilanciare gli investimenti in infrastrutture e servizi digitali è necessario che ognuno faccia la propria parte: lo Stato creando le condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo della domanda, le Authority con un quadro regolatorio che punti a garantire eque condizioni di mercato, le aziende con i loro investimenti. È opportuno che i piani di intervento pubblico riguardino le sole aree in cui i soggetti privati non hanno investito e non intendono investire. Se così non fosse si rischierebbe di distorcere fortemente la concorrenza e sprecare denaro pubblico. Solo in questo modo risaliremo le classifiche europee e raggiungeremo gli obiettivi dell’Agenda digitale europea.