Microsoft spegne Windows Server 2003: aziende e PA a rischio hacker

Dal 14 luglio stop agli aggiornamenti per la piattaforma: 2,7 milioni i server interessati in tutta Europa. Si temono attacchi alle infrastrutture. Fichera (Forrester): “In ballo centinaia di migliaia di dollari”

Pubblicato il 13 Mag 2015

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Dal 14 luglio prossimo Microsoft smetterà di supportare Windows Server 2003. Questo significa che non saranno più disponibili aggiornamenti e patch, compresi quelli relativi alla sicurezza, con conseguente perdita di conformità per i data center su cui verrà eseguito questo sistema operativo, ancora attivo su oltre 2,7 milioni di server in tutta Europa.

Si teme che sin da subito inizino i tentativi cyber criminali di sfruttare falle del sistema che non saranno più coperti e le aziende, per evitare qualsiasi genere di rischio, dovrebbero cercare di tutelarsi al più presto. Un’opzione consigliata è ovviamente quella di migrare a una versione più recente di Windows Server.

Tra le altre possibilità, c’è quella di acquistare il supporto personalizzato da Microsoft. Anche se il gigante del software ha già messo in chiaro – secondo quanto riferisce l’analista di Forrester Research, Richard Fichera – che tale sostegno potrebbe costare aziende centinaia di migliaia di dollari. “Microsoft sta facendo il prezzo di questo supporto, dicendo che non vuole questo business – ha detto l’analista – Per Microsoft si tratta di un dispendio di risorse, e in ogni caso mi chiedo dove troveranno le risorse umane per fornirlo. Una cosa è certa: non potranno permettersi un team “.

Tra le altre possibilità per le aziende che non dovessero riuscire a farsi trovare pronte per la data del 14 luglio, anche quella indicata da Trend Micro che continuerà a garantire il supporto e la protezione per Windows Server 2003 oltre il 14 luglio, attraverso la sua soluzione Deep Security.

“Abbiamo già supportato i nostri clienti in seguito alla fine dell’assistenza a Windows Server 2000 e Windows XP e grazie a Deep Security le aziende possono pianificare con maggiore calma il passaggio a Windows Server 2012, Azure o altre piattaforme, proteggendo allo stesso tempo i sistemi critici” Ha affermato Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia.

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