I tempi biblici che le authority argentine stanno impiegando per concedere il benestare alla scissione di Telco – holding di controllo di Telecom Italia a cui fa capo il 22,4% del capitale dell’incumbent italiano delle tlc – potrebbero rimescolare il destino delle quote di spettanza degli attuali soci italiani, quanto meno del 4,3% in mano alle Generali. Mediobanca pare decisa a uscire definitivamente dalla partita – l’Ad Alberto Nagel ha ribadito qualche giorno fa che Piazzetta Cuccia dismetterà la quota non appena arriverà il semaforo verde da Buenos Aires – e anche Intesa Sanpaolo dovrebbe seguire la stessa strada, considerando che nel Piano strategico disegnato dal group Ceo Carlo Messina, la quota Telecom era stata classificata tra gli Afs, ossia come asset disponibile per la vendita.
Da parte sua, anche il numero uno delle Generali, Mario Greco, due anni fa aveva annunciato un Piano incentrato sul ritorno della compagnia triestina al proprio core business assicurativo, il che di riflesso comporterà una progressiva dismissione delle partecipazioni azionarie in pancia. Tuttavia, questa mattina durante una conference call di commento ai risultati conseguiti dal Leone nel primo trimestre dell’esercizio, il Cfo Alberto Minali è sembrato frenare sulla cessione della quota Telecom, o quanto meno a non darla per scontata.
“Generali deciderà cosa fare della quota in Telecom Italia dopo che sarà avvenuta la scissione della holding Telco – ha detto Minali – Quando Telco verrà sciolta ci sarà la scissione delle quote e ogni azionista avrà la sua quota. Noi non abbiamo ancora deciso cosa fare di queste azioni, lo vedremo al momento opportuno”.
“La decisione – ha spiegato – la prenderemo quando avremo la disponibilità delle azioni, quindi adesso è prematuro dire vendiamo o non vendiamo. Prenderemo la decisione tenendo presenti le condizioni di mercato, il titolo e la nostra asset allocation”.
“E’ una partecipazione finanziaria, non strategica, che è oggetto dell’attività di investimento tipica del gruppo. In questo momento non posso aggiungere altro”, ha concluso Minali. Dopo la scissione di Telco, per la quale si attende ancora il via libero delle autorità argentine, Generali avrà il 4,32%
L’evoluzione frenetica del settore delle tlc, i piani del governo italiano sulla banda ultralarga – e soprattutto l’ingresso di Vivendi nel capitale di Telecom che potrebbe portare a un accordo con Mediaset in vista di un’auspicata convergenza tra infrastrutture di reti e contenuti – potrebbero così portare i vertici delle Generali a tornare sui loro passi.
Anche perché, nel frattempo, il titolo dell’azienda guidata da Marco Patuano ha recuperato terreno, riguadagnando il 24% circa nell’ultimo anno e il 12% negli ultimi 90 giorni.