L’Ofcom, l’autorità britannica di vigilanza del settore delle telecomunicazioni, ha proposto una maggior apertura della rete a fibra ottica di BT a terze parti. In particolare l’autorità britannica ha affermato che BT deve consentire ai concorrenti accessi fisici ai suoi cavi di fibra ottica e ha proposto nuovi parametri minimi per la qualità del servizio fornito sulla rete Openreach.
Inoltre l‘Ofcom ha messo in chiaro che Openreach deve rispettare l’impegno di cablare l’80% della popolazione entro il 2016 e il 90% entro il 2018. “Dal 2011 il tempo medio tra l’ordine di un consumatore e l’installazione della linea è aumentato da 40 a 46 giorni lavorativi. La prima nuova regola sulla qualità del servizio richiederà a Openreach di ritornare alla media di 40 giorni entro il 2017 e di mantenerla su tale livello successivamente”, ha affermato l’Ofcom.
Intanto nei mesi scorsi Ofcom ha avviato un monitoraggio dei prezzi che British Telecom fa pagare alle telco rivali per accedere alla sua rete in fibra ultra-veloce. Le concorrenti di BT, come TalkTalk, lamentano da tempo che l’ex incumbent impone tariffe eccessive sull’accesso wholesale alla sua infrastruttura e finanzia così i suoi servizi, come l’acquisto dei diritti sportivi che British Telecom ora offre ai suoi clienti all’interno dell’abbonamento alla banda larga.
Ofcom aveva delineato un piano a gennaio per effettuare un test della compressione dei margini su BT, per misurare il divario tra il prezzo wholesale che il gruppo fa pagare alle telco rivali e il prezzo retail che impone ai clienti finali e valutare se esista margine sufficiente per i concorrenti per trarre profitto dall’infrastruttura di BT.