IL DIBATTITO

Bitcoin, la moneta digitale “insegna” come criptare i dati

Il processo di validazione della valuta virtuale potrebbe essere mutuato, per garantire la sicurezza dei dati, anche da altri settori applicativi: dalla sanità alla finanza

Pubblicato il 20 Mag 2015

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Secondo Technology Review del MIT dopo il creatore (pseudonimo) Satoshi Nakamoto, oggi sarebbe Gavin Andersen, scelto da Nakamoto nel 2010, a gestire il sistema Bitcoin. E’ comunque lui che gestisce la Bitcoin Foundation dalla creazione nel 2013, che rappresenta ciò che più assomiglia al governo di Bitcoin.

Come funziona la moneta digitale? I Bitcoin vengono estratti attraverso un puzzle digitale e man mano che si va avanti il loro numero va assottigliandosi. Ogni transazione è garantita non da una autorità centrale, ma dalla cosidetta blockchain, ossia un pacchetto di dati compatti che raccoglie, in modo crittografato, sicuro e non modificabile, i dati relativi alla transazione e alla sua credibilità. Questa blockchain è prodotta di nuovo da persone che si prestano a farlo in cambio di un premio in bitcoin. Oggi ne girano per circa 8 miliardi di dollari e per ora è stabilito un limite alla loro emissione in 21 miliardi di dollari.

Probabilmente questa limitazione preannunciata fin dalla prima emissione sostiene la quotazione, passata da pochi centesimi per ogni Bitcoin a diverse centinaia di dollari. E tuttavia la volatilità della quotazione dei Bitcoin è molto forte e ne limita la diffusione, oggi ancora marginale.

Ma Bitcoin interessa non solo per la disintermediazione che introduce nei sistemi di pagamento: non più banca centrale, non più carte di credito e relativi costi, non più banche di deposito e relativi interessi sul credito o sui servizi, non più costi di transazione sulla moneta, ma un sistema peer to peer di creazione della moneta e di validazione delle transazioni.

E’ anche questo sistema di validazione, la cosiddetta blockchain, la catena di informazioni che vengono registrate dai partecipanti al sistema per creare la sicurezza della transazione stessa, è proprio questo sistema di raccolta e protezione crittografica che certifica l’esistenza dei fondi che interessa al di là dei Bitcoin. E’ un sistema che fornisce soluzioni interessanti anche per altri settori applicativi, dalla sanità alle informazioni finanziarie standard.

Insomma Bitcoin sta diventando un oggetto di interesse che va oltre la sua natura di moneta digitale, alternativa a quella governata da una banca centrale. Se ne discuterà in un interessante seminario Isimm, domani 22 maggio, presso la sede del Monte dei Paschi a via Minghetti 30/A a Roma. Sul sito di Isimm i dettagli del programma.

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