Cardani: “Regole, monitoraggio e coordinamento: così sorveglieremo l’Nga”

Un messaggio del presidente Agcom al convegno Telco per l’Italia: “La realizzazione della banda ultralarga strategica per un rilancio dell’economia. Non possiamo perdere il passo rispetto agli altri Paesi, ma dobbiamo fare presto, ciascuno secondo le proprie competenze”

Pubblicato il 21 Mag 2015

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“Colmare il gap infrastrutturale sulla banda ultra-larga nella misura e nei tempi ambiziosi previsti dalla Commissione Europea e dal Governo italiano costituisce precondizione essenziale di un effettivo rilancio dell’economia del Paese e dei suoi standard di coesione sociale e culturale”: è il pensiero del presidente Agcom, Angelo Cardani, fatto pervenire al convegno Telco per l’Italia organizzato a Roma dal nostro giornale. “Obiettivi ambiziosi – ha ricordato – per l’intera Ue, ma particolarmente per l’Italia. Non si dimentichi che attualmente in Italia le connessioni oltre i 30Mbps sono disponibili solo nel 20% delle abitazioni, contro una media europea del 64%”. L’Italia, inoltre, figura al 50° posto nella graduatoria del Networked Readiness Index 2013 del World Economic Forum. “Dunque – dice Cardani – la strada per conseguire i performanti obiettivi richiesti dall’Europa è ancora lunga e irta di difficoltà”.

“La forte attenzione che di recente il Presidente del Consiglio ha concentrato sul tema dell’infrastrutturazione a banda larga costituisce la riprova sia della difficoltà del compito – precisa il presidente Agcom -, sia dell’ineludibile carattere strategico delle scelte che il Paese ha davanti”.

Sulle strade da imboccare, sulle soluzioni da preferire, “discutiamo da anni, ma, tradizionale abitudine italiana, non abbiamo ancora maturato un indirizzo univoco”.

A novembre 2014 Agcom, assieme ad Agcm, ha chiuso una indagine conoscitiva sulla banda larga. “Se dovessi riassumerne il senso in una sola riga -– dice Cardani – direi ha messo in luce – assieme alle grandi opportunità legate ad un progetto organico di infrastrutturazione a banda larga del Paese – anche alcune perduranti criticità legate alle condotte degli operatori e l’esistenza di più opzioni e scenari su cui orientare scelte politiche e regolamentari”.

Con riferimento agli orientamenti degli operatori, l’indagine ha chiarito come i piani di investimento comunicati “risultano ancora piuttosto indeterminati sia con riferimento alle caratteristiche ed alla dimensione dei progetti, sia in merito alle tempistiche di realizzazione”.

Inoltre l’indagine ha messo in luce come gli operatori TLC definiscano i propri piani di investimento “senza subire la pressione concorrenziale dinamica di soluzioni tecnologiche alternative. Quanto infine alle forme di cooperazione tra gli operatori TLC, caldeggiate dall’Indagine in quanto idonee ad abbattere significativamente il costo di realizzazione delle nuove infrastrutture, si è osservato in corso di Indagine che gli operatori non hanno manifestato alcuna reale intenzione di realizzare progetti di co-investimento capaci di andare oltre il semplice coordinamento nella realizzazione dei lavori di scavo e di posa delle infrastrutture passive”.

L’indagine ha individuato tre possibili scenari per un progetto di sviluppo di reti FTTB/H, differenziati in ragione della diversa proprietà della rete e della relativa governance:

1. lo sviluppo e la gestione della rete FTTB/H da parte di un operatore di rete “puro” non verticalmente integrato, opzione tornata alla ribalta proprio in questi giorni;

2. lo sviluppo e la gestione della rete FTTB/H da parte dell’operatore dominante verticalmente integrato;

3. lo sviluppo e la gestione della rete FTTB/H attraverso una joint venture tra più operatori.

Quanto al progetto e alla strategia BUL proposto dal Governo, mi limito a ricordare i compiti che l’Autorità è chiamata a svolgere. Si tratta di una serie di funzioni di regolamentazione, di monitoraggio, di coordinamento.

Sotto il profilo regolamentare dovremo

a. definire le modalità di fornitura e le tariffe per l’accesso wholesale dei servizi oggetto del finanziamento, prima del bando di gara, ed abbiamo avviato al riguardo un procedimento per la definizione delle condizioni tecniche ed economiche di accesso alle infrastrutture sussidiate;

b. prevedere un meccanismo di claw back per il recupero degli eventuali extraprofitti del beneficiario del finanziamento pubblico. Il tasso di remunerazione degli investimenti sarà definito sulla base del WACC stabilito dall’Autorità, ed anche su questo fronte abbiamo avviato un procedimento ad hoc;

c. definire in via generale il contesto regolamentare all’interno del quale si muove e si muoverà lo sviluppo della banda ultra-larga attraverso il consolidato strumento dell’analisi dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa, procedimento attualmente in corso.

Le attività di monitoraggio comporteranno il compito di verificare, a valle dell’aggiudicazione delle gare, che le prestazioni effettivamente erogate e le caratteristiche tecnologiche scelte dagli operatori siano conformi ai progetti d’investimento indicati nell’offerta; nonché il compito di realizzare il cd. “catasto dei servizi”, attraverso il monitoraggio annuale della velocità effettiva di connessione nelle aree interessate dai finanziamenti e dell’andamento degli abbonamenti a banda ultra-larga (e a questo riguardo abbiamo avviato un procedimento per la realizzazione del sistema informativo di mappatura delle infrastrutture, della qualità dei servizi e della domanda).

Le attività di coordinamento, infine, si sostanziano nella partecipazione al COBUL, coordinato dalla Presidenza del Consiglio, cui parteciperanno anche il MISE, il MIPAAF, l’AGID, l’Agenzia per la Coesione ed Infratel.

C’è il tema del rinnovamento di tutto il sistema educativo e formativo nazionale che deve aprirsi alla società digitale. L’Italia continua ad occupare posizioni troppo arretrate nelle statistiche europee sull’impiego di tecnologie informatiche nelle scuole e nelle università, per non menzionare il posizionamento molto deludente nelle classifiche del Programme for International Student Assessment (PISA). Potremo progredire rapidamente anche in questo campo se non disperdiamo fondi, se sapremo utilizzare al meglio le competenze disponibili, se sapremo far prevalere una visione di respiro strategico.

Attraverso la rete a banda ultra larga passano i progetti che cambieranno la vita dei cittadini, sul fronte delle politiche sanitarie e del presidio pubblico alla salute, della scuola pubblica, del trasporto, delle smart city: in breve, di uno Stato moderno quale quello in corso di realizzazione pressoché ovunque meno che da noi.

“Non possiamo perdere il passo rispetto agli ambiziosi progetti della Commissione Europea e del Governo italiano – ha fatto sapere Cardani -. Ma questo richiederà uno sforzo immenso, capace di mettere in sinergia disegni regolatori efficienti e finanziamenti pubblici mirati, anche allo scopo di determinare, in ragione delle scelte tecnologiche adottate, il giusto ritorno degli investimenti privati che si punta a sollecitare”.

“Dobbiamo fare, fare presto, e fare con lungimiranza, ciascuno secondo le proprie competenze ed i propri doveri”.

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